Pescara, vive in un camper, l’appello di Mario: “Niente elemosina, voglio dignità”/VIDEO

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Mario Cipollone, 62 anni di Pescara, vive in un camper da tre anni: dopo un gravissimo incidente, la sua vita è cambiata. Chiede dignità, un lavoro, una piccola casa non elemosina.

Questa è la storia di Mario Cipollone, 62 anni, ex lavoratore in Attiva. Da tre anni vive in un camper, in zona Villaggio Alcione, a Pescara. La sua vita è cambiata nel 2007, per un bruttissimo incidente stradale avvenuto alle 4 di mattina, quando, dopo essere stato tamponato, ha rischiato di rimanere paralizzato. Un anno dopo è tornato a lavoro ma il trauma è stato troppo grande, non riesce più a guidare di notte, da lì una serie di vicissitudini tra cui il divorzio. I figli lo aiutano per quanto possibile e per Mario sono motivo di vita ma la sua dignità gli impedisce di chiedere ogni tipo di elemosina anche alla politica: vorrebbe solo un piccolo alloggio, un lavoretto, qualcosa che gli permetta di vivere e non sopravvivere.

“Mi hanno detto che questo camper è abitabile perché ha le ruote e l’assicurazione, ma come si può dire una cosa del genere? Fa freddo, c’è umidità, il bagno non è funzionante, perché non vengono loro qui, per vedere come si fa a passare la notte in queste condizioni! Dov’è il Comune? Dov’è la Regione? Non chiedo elemosina, chiedo solo dignità.”

Mario si sente un miracolato, perché dopo quel bruttissimo incidente si è rimesso in piedi. E’ stato persino a Gerusalemme e si è tatuato quella data con il volto di Gesù su un braccio. Conosciuto tra i tifosi del Pescara perché da sempre segue la squadra biancazzurra, si è più e più volte rivolto agli esponenti politici locali ma, al momento, senza una soluzione. E’ arrabbiato, forse deluso, perché la sua non è vita, è sopravvivenza. Ci dice che diversi residenti gli sono vicino: “Una volta una signora mi ha portato un dolce, mi sono commosso.” Ora, Mario spera che qualcuno si interessi a lui e che la politica possa dargli almeno una risposta senza lasciarlo parcheggiato lì, in quel camper umido, danneggiato dalla grandine, ancor di più dall’indifferenza di chi potrebbe e dovrebbe aiutarlo.

Il servizio del Tg8