Pescara: senzatetto dorme in via Fabrizi nel centro città

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Pescara: un senzatetto dorme nella centralissima via Nicola Fabrizi, testimoniato da un giaccone, un trolley e una bottiglietta d’acqua. Italiano o straniero, la foto sui social ha scatenato nuove reazioni sugli ultimi, spesso dimenticati.

Pescara: una nuova immagine che documenta l’altra città, quella che non ti aspetti fino a quando non ti ci imbatti, in pieno centro: un senzatetto dorme lungo la frequentatissima via Nicola Fabrizi, a due passi da piazza Salotto. La foto è stata “postata” nel gruppo Facebook Quelli che… Pescaresi nati dal 60 al 70 e, come immaginabile, ha scatenato una serie di commenti e reazioni. Sono sempre più le persone che, per scelta o per necessità, dormono all’aperto, senza avere un tetto sulla testa. Le povertà non sono più nuove e sempre più sono gli Italiani costretti a ricorrere alla mensa della Caritas per un pasto caldo. Non ci sono solo gli stranieri, gli extracomunitari, ma anche tanti cittadini italiani che stentano a vivere nella quotidianità, a causa del degrado, della solitudine o semplicemente per una pensione minima e misera. E comunque la miseria non ha etnia: è una iattura per chiunque. Un pugno nello stomaco ancora maggiore, se possibile, vedere un essere umano dormire su un marciapiede di una delle vie più frequentate di Pescara, lì dove fino a poco tempo fa c’era un noto negozio di abbigliamento, lì dove le vetrine mettono in mostra abiti, borse, o altri accessori griffati rivolti alla cosiddetta clientela bene. Troppo semplice girarsi dall’altra parte, soprattutto quando lo sguardo incrocia per forza di cose situazioni come questa, in pieno centro cittadino. E’ vero che c’è chi rifiuta di andare in dormitorio o in hotel, chi non vuole avere un tetto sulla testa perché quella è la sua vita, ma è anche vero che c’è chi per vergogna o pudore non si rivolge alle istituzioni o alle varie associazioni. Inutile scrivere oltre, tuttle le parole sarebbero comunque scontate. Questo è uno di quei casi in cui, non è un luogo comune, l’immagina parla da sola.