Pescara: mercato etnico, i banchetti del centrodestra

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Da oggi fino al 12 maggio i banchetti del centrodestra in alcune vie di Pescara, dove i cittadini potranno presentare le loro osservazioni al mercato etnico.

“Presenteremo con i cittadini e i commercianti di Pescara centinaia e centinaia di Osservazioni contro l’installazione del nuovo mercatino etnico sotto il tunnel della stazione ferroviaria centrale. Abbiamo iniziato stamane con la raccolta delle firme e delle adesioni degli utenti, che proseguirà sino al prossimo 12 maggio, data ultima per la presentazione in Comune delle Osservazioni stesse, e siamo pronti a passare anche Ferragosto e Natale in aula consiliare per fermare quel mercatino che sarà l’ennesima vergogna per la giunta Alessandrini e per la città intera: ghettizzare gli aspiranti ambulanti extracomunitari sotto un tunnel ferroviario non significa ‘integrarli’ con il tessuto sociale e commerciale pescarese, come strumentalmente tenta di far credere la sinistra locale, ma significa solo rischiare di favorire un nuovo concentrato di illegalità, al pari di quell’area mercatale smantellata dalle aree di risulta dell’ex stazione proprio perché, secondo quanto scoperto dalle Forze dell’Ordine, era addirittura la ‘centrale della contraffazione’ del centro-sud Italia”. Lo hanno ribadito stamane i consiglieri comunali di Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura che da piazza Primo Maggio, area antistante la Nave del maestro Cascella, hanno dato inizio alla raccolta delle firme e delle Osservazioni contro l’allestimento e la dislocazione del nuovo Mercatino etnico sotto il tunnel ferroviario. E tantissimi sono stati i cittadini e i commercianti che dalle 10 alle 13 hanno voluto firmare le Osservazioni o ritirare i moduli da protocollare in Comune entro il 12 maggio prossimo. Presenti stamane il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, i consiglieri Marcello Antonelli e Vincenzo D’Incecco per Forza Italia, Carlo Masci per Pescara Futura, e Guerino Testa, Alfredo Cremonese e Massimo Pastore per ‘Pescara in Testa’.

“La partita del nuovo mercatino etnico è ancora tutta aperta e da giocare, contrariamente a quella maggioranza che vuole far passare come un atto definitivo e irrevocabile l’approvazione della delibera di variante al Piano regolatore – ha ricordato il Capogruppo FI Antonelli -. Sappiamo che le Associazioni di categoria dei Commercianti si sono organizzate e in piena autonomia stanno preparando le proprie osservazioni tecniche contro la delibera di variante al Piano regolatore, proprio per fermare quella vergogna che rappresenta la mannaia finale sugli imprenditori del commercio locali, già pesantemente vessati dalla giunta Alessandrini che appena qualche settimana fa ha varato per loro l’ennesimo aumento della Tari. Noi abbiamo scelto di scendere in strada proprio per informare i cittadini e per renderli partecipi di un processo decisionale democratico, per far capire loro che abbiamo gli strumenti per impedire al sindaco Alessandrini e alla sua giunta di calarci e imporci dall’alto un mercato inutile e che nessuno vuole, a parte, forse, i due consiglieri comunali di Sinistra Italiana che tengono in ostaggio tutta la maggioranza. Intanto constatiamo che finalmente dopo le nostre sollecitazioni e le diffide circa l’abusivismo nel mercatino, il Comando della Polizia municipale da qualche giorno ha cominciato a fare il proprio dovere, effettuando i controlli su ciò che accade sulla riviera, recuperando le nostre segnalazioni. Ci spiace che ci siano state le aggressioni del 25 aprile scorso, con dei vigili urbani feriti cui va tutta la nostra solidarietà, ma quelle aggressioni sono la dimostrazione che il problema esiste e non può essere gestito solo dalla Polizia municipale, siamo dinanzi a un problema di ordine pubblico che deve vedere coinvolte anche altre forze dell’ordine, a partire dalla Guardia di Finanza, visto che nell’attività abusiva c’è anche un problema di evasione fiscale e la Polizia municipale non può essere lasciata sola in una battaglia che ribadisce la differenza tra i commercianti che pagano le tasse e rispettano le regole e coloro che pretendono di vendere la propria mercanzia senza pagare un euro di tasse e senza rispettare le norme. Questo è l’unico discrimine che noi applichiamo, non strumentalizziamo colore della pelle, religione o altro, il nostro unico discrimine è che le regole ci sono e tutti le devono rispettare. Oggi, a maggior ragione, all’indomani di quelle aggressioni, riteniamo impensabile che la giunta Alessandrini voglia spendere altri 200mila euro, dopo i 50mila euro già buttati, per ripristinare un mercatino che tornerà a essere un concentrato di illegalità”.

“I nostri Gruppi – ha aggiunto il Capogruppo Testa – tornano a difendere e ribadire due principi: innanzitutto è folle spendere 250mila euro in un periodo storico ed economico tanto difficile da parte di un Comune che troppo spesso si dimentica di aver chiesto lo stato di predissesto, appena due anni fa, e spendere nello specifico 250mila euro per allestire un nuovo mercato etnico è inaccettabile. In secondo luogo, ricordiamo che la vera integrazione non può passare dalla ghettizzazione degli extracomunitari sotto il tunnel della stazione ferroviaria, ma passa necessariamente dall’inserimento di quegli ambulanti nei mercati già esistenti. Per difendere tali posizioni, a partire da oggi abbiamo iniziato la raccolta delle Osservazioni per scuotere le coscienze e raccogliere la firma di cittadini e commercianti su ciascuna osservazione che andremo a presentare contro la delibera approvata dalla maggioranza del Consiglio comunale. Puntiamo a presentare oltre un migliaio di osservazioni, che ci permetteranno di allungare i tempi del dibattito sul provvedimento e magari di scuotere anche le coscienze dei consiglieri di maggioranza, oggi ostaggio dei capricci dei due consiglieri di Sinistra Italiana. Il nostro obiettivo è anche quello di difendere il lavoro di quegli ambulanti regolari che operano tra mille difficoltà e che nei mesi scorsi, per non essere riusciti a pagare l’occupazione del suolo pubblico per alcuni mesi, si sono visti togliere persino la licenza dalla giunta Alessandrini. La nostra è una battaglia di sani principi”.

“Intanto – ha aggiunto il vicecapogruppo Fi D’Incecco – abbiamo anche creato una pagina Facebook, denominata ‘Mercatino etnico? No, grazie’, perché utilizzare un social network ci permette di veicolare in modo diretto e semplice il nostro pensiero, raggiungendo anche i più giovani. Sulla pagina abbiamo caricato anche i moduli per le osservazioni e in pochissime ore dalla sua messa in rete abbiamo riscosso un successo e un consenso incredibili”.