Pescara, il mare del futuro secondo il WWF? E’ di plastica

Arriva anche a Pescara la campagna Plastic Free del WWF: il sit-in “Il mare del futuro?” e la mostra di oggetti recuperati dalla spiaggia accompagnano la raccolta di firme della petizione “Salviamo gli oceani dalla plastica”.

La campagna Plastic Free è stata lanciata dal WWF Italia per salvare il mare dalla inaudita presenza della plastica. Se le cose continueranno allo stesso modo, i contenitori inquinanti abbandonati nel mare potrebbero superare addirittura il numero di pesci presenti. Per sensibilizzare la popolazione di Pescara su questo problema, domani, sabato 16 giugno, dalle ore 10, in piazza Primo Maggio verrà allestita la mostra “Il mare del futuro?”, frutto della raccolta simbolica di materiale spiaggiato lungo il litorale abruzzese. L’iniziativa, patrocinata dalla  Regione Abruzzo Settore Ambiente e dal Comune di Pescara, è all’interno delle azioni del progetto GenerAzioneMare, lanciato dal WWF Italia lo scorso anno, a difesa delle coste e dei mari italiani. Domani, nel corso della mattinata, sarà possibile firmare la petizione “Salviamo gli oceani dalla plastica” con la quale il WWF chiede al Governo e al Parlamento di rafforzare l’impegno dell’Italia per la riduzione della produzione e del consumo di plastiche.

“Abbiamo scelto una delle piazze centrali del comune più grande della nostra Regione per far vedere a tutti la gravità del fenomeno – ha detto Luciano Di Tizio, delegato del WWF Abruzzo – Le nostre spiagge sono invase da migliaia di tonnellate di rifiuti che non sono altro che quanto noi stessi buttiamo nelle nostre strade, nei fiumi o direttamente nel mare. Una quantità enorme di materiale che crea una disastro ecologico senza precedenti nella storia dell’umanità e destinato a durare per centinaia di anni. Il problema dei rifiuti di plastica in mare è ormai diventato una vera e propria piaga. Ogni anno finiscono negli oceani del nostro Pianeta tra i 10 e 20 milioni di tonnellate di plastica. L’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo dopo la Cina e riversa in mare ogni anno tra le 150/500 mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70/130 mila tonnellate di microplastiche. Il Mar Mediterraneo è classificato come la sesta zona di accumulo di rifiuti plastici al mondo: nel Mare Nostrum, che rappresenta solo l’1% delle acque mondiali, si concentra il 7% della microplastica globale”.