Divieto pesca sottocosta: vongolare abruzzesi in rivolta

La decisione del Ministero già in vigore dal 2006 di vietare la pesca sottocosta, una delle zone più ricche di bivalvi, ha ormai portato all’esasperazione le vongolare abruzzesi. La Regione vuole ottenere una deroga.

In rivolta le vongolare abruzzesi, da Martinsicuro a San Salvo, le imbarcazioni non ce la fanno più dopo 11 anni di divieto di pescare sottocosta, un tratto di mare che rappresenta una delle zone più ricche di bivalvi. Come riportato nell’articolo de Il Centro, di Lorenzo Colantonio, nel tratto di mare off-limits si concentra il 70% delle vongole e il 100 per cento delle telline e dei cannolicchi. Già il settore è in crisi che si fa sentire soprattutto di questi tempi e Coldiretti chiede di annullare il decreto ministeriale che impedisce la pesca entro le 0,3 miglia dalla battigia. In Abruzzo sono 104 le vongolare coinvolte: 82 nel compartimento di Pescara, 22 in quello di Ortona. Gli operatori marittimi lamentano un calo drastico del pescato e dunque degli introiti. Da 11 anni è stato introdotto il divieto della pesca dei bivalvi entro le 0,3 miglia dalla costa (più o meno 550 metri) e una eventuale deroga può essere autorizzata solo dalla Commissione Europea e in rari casi. In Italia, però, finora è accaduto solo per Venezia e Monfalcone. L’assessore regionale Dino Pepe, con delega alla pesca, ha precisato di aver parlato più volte dell’argomento con la categoria e si è fatto portatore delle loro istanze in sede ministeriale. Pepe auspica una deroga che permetterebbe l’ampliamento della superficie in cui si possa pescare i bivalvi compensando tutto questo con misure idonee a preservare le riserve.

Da noi contattato, Claudio Lattanzio, storico rappresentante e portavoce dei vongolari, spiega che le problematiche di questo settore della pesca sono molte: le vongolare hanno effettuato il fermo tecnico volontario da settembre ad aprile e solo a maggio sono tornate in mare. Ora sono ferme e lo saranno anche a novembre proprio per permettere il ripopolamento della specie e dare un contributo alla salvaguardia dei fondali. Lattanzio precisa inoltre che è prevista la cassa integrazione straordinaria per tre mesi solo per i lavoratori dipendenti e non per gli armatori. Inoltre c’è la questione dell’area protetta della Torre del Cerrano dove le vongolare, oltre naturalmente a non poter pescare, non vi possono nemmeno transitare, cosa che può essere fatta solo dopo la richiesta di un permesso speciale. Lattanzio, che ora è a Orbetello per la tre giorni di discussione sui flag, auspica un coinvolgimento maggiore della politica per una categoria che certo non se la passa bene. Come dire… chi dorme non piglia pesci, figuriamoci le vongole.

Il servizio del Tg8 con l’intervista a Sergio Di Febo, componente Cogevo