Coronavirus, violinista pescarese a Barcellona: “Qui all’inizio non avevano capito”

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Parla il docente di violino, il pescarese Piefrancesco Fiordaliso, che insegna al conservatorio di Girona ed è tornato il 4 marzo a Barcellona dove vive: “In Spagna all’inizio non si erano resi conto della emergenza, solo dopo 9 giorni hanno chiuso tutto.”

Hanno preso in prestito come modello quello italiano, spiega il M° Fiordaliso, rientrato dall’Italia a Barcellona lo scorso 4 marzo. “All’inizio gli Spagnoli avevano sottovalutato il problema con strade piene e gente a spasso, solo dopo 9 giorni, anche alla luce delle notizie giunte dall’Italia, hanno deciso di chiudere tutto. Venerdì ho appreso che le lezioni del Conservatorio erano state sospese ed ora vengono effettuate on line e gli Spagnoli hanno avuto consapevolezza della emergenza, tranne qualche eccezione. Hanno chiuso tutto, di colpo. Ora non posso tornare in Italia e ne approfitto per salutare mia moglie, Antonella, sono sicuro che ci rivedremo presto e se ognuno rispetterà le regole, stando a casa il più possibile, usciremo più forti da questa situazione. Come passerò il tempo? Certo suonando, leggendo, dedicandomi alle mie passioni e, come detto, facendo lezione ai miei alunni via Skype o tramite la Rete. Mi auguro di poter rientrare presto in Italia e abbraccio Pescara, la mia città.”