Chieti, assolto il geometra dell’Ater accusato di turbativa d’asta

Il Tribunale di Chieti ha assolto Alessandro Faraone, il geometra dell’Ater di Chieti finito sotto processo con le accuse di turbativa d’asta e corruzione.

Faraone è stato assolto per non avere commesso il fatto. Il pm Giancarlo Ciani aveva chiesto la condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Nel marzo del 2017 l’inchiesta aveva portato al patteggiamento della pena l’ex commissario straordinario dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale, Marcello Lancia ed Ernesto Marasco, architetto dipendente dell’Ater, accusati degli stessi reati. L’imputazione di turbativa si riferisce a due gare d’appalto indette dall’Ater alle quali erano state invitate imprese che, secondo l’accusa, erano state artatamente segnalate dallo stesso imprenditore che se le era poi aggiudicate. La prima gara, importo di circa 600.000 euro, e la seconda di 606.000 euro, erano relative a lavori di riparazione dei danni prodotti dal terremoto del 6 aprile del 2009 ad alcuni edifici di via Amiterno, a Chieti. Gli immobili erano di proprietà della stessa Ater. Quale contropartita, sempre secondo l’accusa, Lancia avrebbe ottenuto varie dazioni di denaro per complessivi 92.700 euro, Marasco 8.000 euro e Faraone una fornitura di mobili per 1.800 euro. Faraone, unico ad aver scelto il rito ordinario, si è sempre detto estraneo ai fatti contestati, posizione ribadita oggi in aula. Il suo legale, Giacomo Cecchinelli, ha evidenziato la mancanza di riscontri oggettivi alle accuse nei confronti del suo assistito e ha sottolineato come il geometra non abbia avuto alcun ruolo all’interno del meccanismo della turbativa.