Alpinisti morti su Gran Sasso: autopsia esclude malore

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Ha escluso il malore, l’autopsia eseguita ieri pomeriggio sulle salme dei due alpinisti teramani, Francesco Carta ed Enrico Faiani, morti domenica in un incidente di montagna.

L’esame necroscopico, eseguito all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra, non ha rilevato episodi parossistici ai danni di organi vitali o pregressi stati patologici, sottolineando le fratture fatali alla base del decesso dei due, morti dopo essere precipitati a valle dopo un volo di circa 4-600 metri. Il magistrato inquirente, il pm Enrica Medori, che ha disposto le autopsie, vuole chiarire l’esatta dinamica dell’incidente, cosa è successo mentre i due stavano affrontando, con piccozza e ramponi e senza corde, il pendio ghiacciato che porta alla cima del Brancastello, a una quota di poco superiore i 2.000 metri, sul massiccio del Gran Sasso versante teramano. All’escursione, condotta con condizioni meteo favorevoli, partecipavano anche tre amici delle due vittime. La loro testimonianza, però, a quanto si è appreso, è fortemente condizionata non solo dallo stato d’animo fortemente colpito dalla tragedia, ma anche dal fatto che, impegnati anche loro nell’ascesa, si sono accorti solo dopo qualche attimo della caduta degli amici. Il magistrato entro oggi dovrebbe riconsegnare le salme ai famigliari per lo svolgimento delle esequie che dovrebbero tenersi domani.