Caccia in Abruzzo, sospeso il calendario venatorio delle polemiche

Per ora niente caccia in Abruzzo: il TAR ha sospeso il calendario venatorio almeno fino al 25 settembre, una decisione che evidentemente tiene conto delle numerose segnalazioni degli ambientalisti.

Questa mattina il Presidente del Tribunale Amministrativo d’Abruzzo ha emanato il decreto cautelare che di fatto sospende la caccia almeno per tutto il mese di settembre. Bocciata anche la preapertura della caccia a tortore, gazze, ghiandaie e cornacchie, prevista per l’1 e il 2 settembre, e no agli spari anche a tutte le altre specie cacciabili dal 15 settembre.

“Le doppiette dovranno essere lasciate a casa in quanto il TAR ha disposto che l’esercizio venatorio sia completamente fermo in Abruzzo. Come WWF e LNDC Animal Protection – dichiara Filomena Ricci, delegato del WWF Abruzzo – nei giorni scorsi abbiamo depositato un ricorso (curato dagli avvocati Michele Pezone ed Herbert Simone) ai giudici amministrativi, dopo aver preso visione di un calendario venatorio anche quest’anno dannoso e pregiudizievole per la fauna selvatica. Avevamo chiesto alla Giunta Marsilio e all’assessore Imprudente di cancellare le assurde disposizioni previste in questo calendario. Per esempio l’apertura della caccia alla tortora già dal primo  settembre, nonostante sia una specie gravemente minacciata, o l’anticipo e l’estensione del periodo di caccia a quasi tutte le specie, o ancora la cancellazione di molti limiti relativi ai carnieri e la scarsa incidenza nelle misure per la conservazione dell’Orso bruno marsicano. La Regione non ha tenuto in considerazione nessuna delle nostre osservazioni e siamo stati costretti a ricorrere ancora una volta ai giudici amministrativi”.

Gli ambientalisti, che si erano fatti sentire anche con le segnalazioni della SOA, la Stazione Ornitologica Abruzzese, hanno rilevato che nell’ultimo calendario venatorio sono state riproposte, in maniera del tutto illogica, scelte già bocciate negli anni scorsi dal TAR.

“C’è da chiedersi – prosegue la nota – perché la Regione non scelga nuovi consulenti, visto che quelli di cui si serve la espongono da anni a pessime figure continuando a proporre un calendario improponibile e finendo così col danneggiare gli stessi cacciatori. Dieci anni di sconfitte giudiziarie della Regione Abruzzo a seguito dei ricorsi al TAR non hanno evidentemente convinto la nuova Giunta Regionale Marsilio-Imprudente ad avviare un cambio di rotta a favore della tutela della fauna del nostro territorio. Si continua ostinatamente a servire gli interessi della parte più retriva del mondo venatorio piuttosto che quelli della fauna e dell’ambiente, che sono un bene collettivo”.

Per Piera Rosati, presidente della LNDC Animal Protection, “il ricorso ha salvato migliaia di animali da morte certa”.

Le associazioni ribadiscono ancora una volta la necessità di una seria riforma del Settore Caccia della Regione Abruzzo, la quale “evidentemente non è in grado di effettuare una programmazione venatoria senza incorrere nelle illegalità, ogni anno rimarcate dai ricorsi vinti dalle associazioni ambientaliste”. Infine le due associazioni auspicano che le Forze di Polizia vigilino con attenzione ancora maggiore di quella abitualmente impiegata sulla sospensione della caccia in tutto il territorio abruzzese, in modo da evitare che qualche cacciatore possa sparare illegalmente nel mese di settembre.