Pescara, cani soli nella villetta del tentato omicidio

La vicenda della donna che ha tentato di uccidere il marito con massicce dosi di farmaci anticoagulanti e di tranquillanti è finita su tutti i giornali, ma nessuno si occupa dei due cani rimasti soli nella villetta di Pescara, a Colle Pineta.

C’è un risvolto “canino” a margine del caso di cronaca che vede indagata una donna accusata di avere tentato di uccidere il marito con l’aiuto del figlio. Secondo quanto segnalatoci da Mario D’Alessandro nella zona teatro dei fatti, in via Notturno a Pescara, dietro il cancello della villetta ci sarebbe una coppia di cani abbandonati da giorni “senza acqua, senza cibo e senza pulizia”.

 

“La drammatica e sconcertante vicenda di una moglie che avrebbe tentato di uccidere il marito con l’aiuto del figlio (Daniela Lo Russo e Michele Gruosso, n.d.r.) che sta occupando le cronache locali da alcune settimane, ha determinato un imprevisto retroscena che vede come vittime due cani dobermann (una coppia con carattere forte e affettuoso, una razza vittima di false accuse di aggressività che addestrata bene risulta tra le più affidabili),  della villetta di Via Notturno n. 27, nella parte sud di Pescara, in corrispondenza della Pineta. Nonostante le segnalazioni di alcuni abitanti, non hanno trovato il modo di arrivare sul posto, fino a questo momento, né la Magistratura che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare dei due protagonisti del presunto delitto, ignorando la presenza dei cani; né l’ENPA (Ente nazionale protezione animali); né il Comune di Pescara (è stato interessato il sindaco Marco Alessandrini); né i Carabinieri (“Non è un problema che la riguarda” ha risposto un milite a chi ha telefonato per segnalare la situazione); né l’Asl con i suoi settori di Veterinaria; né nessuno “amico degli animali” dei tanti che si fanno sempre paladini a parole di esseri viventi, peraltro tutelati da una legge dello Stato”.

Secondo D’Alessandro, che riporta il racconto di una residente della zona, i due cani abbaiano continuamente nonostante ricevano acqua e cibo dalla stessa residente, che abita nei pressi della villetta.

“Ci sono probabilmente – conclude D’Alessandro – tanti altri problemi più importanti e impellenti cui pensare, ma se una legge protegge gli animali dalle sevizie e dall’abbandono, l’obbligo di intervento di chi dovere esiste o non esiste?”.