A24/A25: caro pedaggi, protesta al casello di L’Aquila ovest

Amministratori, cittadini e associazioni protestano al casello di L’Aquila ovest in attesa dei provvedimenti promessi dal ministro Toninelli per scongiurare l’aumento dei pedaggi di A24 e A25.

Non si fermano i sindaci, gli automobilisti e gli autotrasportatori dei Comuni attraversati dalle autostrade A24 e A25, contro il caropedaggi che dal 1° gennaio 2019, se nulla dovesse cambiare prima della mezzanotte, produrrà un rincaro del 19%. La protesta al casello autostradale di L’Aquila Ovest è in corso dalle prime ore di questa mattina.

La temperatura gelida non ha fermato questa mattina la protesta dei sindaci dei Comuni di Abruzzo e Lazio contro il caro pedaggi. Mentre le trattative tra Ministero dei Trasporti, Strada dei parchi e Anas procedono a oltranza nel caldo delle stanze ministeriali per trovare la quadra per bloccare gli aumenti sino a marzo, i primi cittadini della provincia dell’Aquila, di Teramo, di Roma si sono dati appuntamento davanti al Casello di L’Aquila Ovest, un presidio che richiama alla mente  quello di un anno fa, quando è cominciata la loro piccola rivoluzione contro l’anomalia del caro pedaggi. Da allora nulla o poco è cambiato. Un rincaro che ha radici lontane, e su cui i sindaci chiedono di più: rivedere il meccanismo alla radice, dicendo basta a sospensioni di pochi mesi. Ragione per cui oggi hanno deciso di occupare simbolicamente il casello di L’Aquila Ovest con l’obiettivo di inviare un messaggio chiaro al ministero: e cioè l’urgenza innanzitutto di scongiurare il rincaro dei pedaggi che scatterebbe dalla mezzanotte di oggi, e dall’altro lato di continuare a lavorare per rivedere il meccanismo automatico che porta a rincari annuali, molto esosi per la a 24 e la a 25, in alcune tratte considerate autostrade di montagna pur senza averne i requisiti effettivi.

Nel frattempo Il cda dell’Anas, riunito in mattinata “ha deliberato di avviare una negoziazione” anche con il Mit per “differire le rate 2017 e 2018 dovute da Strade dei Parchi per il corrispettivo della concessione, nonostante l’articolato e annoso contenzioso in essere”. E’ quanto si legge in una nota. La scelta arriva “in considerazione del significativo impatto sociale della iniziativa, rivolta primariamente alla tutela dell’interesse pubblico a mitigare un significativo incremento tariffario a partire dal 2019”.

È in corso da questa mattina l’incontro tra i vertici di Strada dei Parchi e il Ministero dei Trasporti. Nella sede del Ministero alle ore 9 è iniziato il confronto per provare a superare il nodo delle rate che A24 è 25 paga ad ANAS. Rate ora necessarie per congelare gli aumenti, come da intesa raggiunta nei giorni scorsi tra il Ministero e i vertici di Strada dei Parchi.

L’ostacolo da superare è tutto nella richiesta di Anas di voler applicare un interesse del 6% sulle rate sospese, una scelta questa che provocherebbe un aumento dei costi pari a 73 milioni di euro. Costi che, paradossalmente, poi verrebbero scaricati sulle tariffe future. Strada dei Parchi su questo punto ha manifestato la sua netta contrarietà, proprio perché “la linea Anas” finirebbe per avere pesanti rincari sulle tariffe future per gli utenti, e ha lanciato un appello al ministro Toninelli perché si arrivi a una soluzione che non rinvia il problema al futuro.

 

IL SERVIZIO DEL TG8

A fianco ai sindaci anche i sindacati e le associazioni degli  autotrasportatori.