Comune di Sulmona, da 49 a 9 i furbetti del cartellino

Sulmona non è Ficarra, ma anche se l’inchiesta sui furbetti del cartellino si è un po’ sgonfiata – da 49 a 9 i dipendenti che rischiano il processo – non significa che le accuse di assenteismo siano svanite nel nulla.

Ad indagare è stata la Guardia di Finanza che all’inizio aveva puntato l’attenzione su ben 49 dipendenti comunali, poi ridotti a 24 e oggi rimasti in 9. Il sospetto è che i furbetti abbiano violato le regole assentandosi dal lavoro in orario di ufficio, o magari affidando a colleghi compiacenti il compito di timbrare il cartellino. Dopo l’avviso di garanzia recapitato a 24 dipendenti del Comune di Sulmona, sembra che gli elementi raccolti e ritenuti significativi ai fini della richiesta di rinvio a giudizio riguardino soltanto nove di loro, per gli altri verrà richiesta l’archiviazione. Gli indagati, tutti operanti nella sede dell’ex caserma Pace, hanno prodotto delle memorie difensive in cui, sostanzialmente, hanno spiegato che le assenze dalla succursale della caserma erano dovute alla necessità di raggiungere la sede centrale del Comune. Dunque un’uscita dovuta a esigenze di lavoro, secondo la difesa dei presunti assenteisti, che non avrebbe niente a che fare con motivi personali. Si sarebbe trattato di movimenti che, all’epoca, non potevano essere segnalati, in quanto la macchina timbra cartellino non prevedeva il codice necessario, poi introdotto.

Chissà se si sgonfierà anche il caso di Ficarra, la cittadina siciliana in cui da ieri sono indagati per assenteismo 23 dipendenti comunali su 40. Sotto inchiesta in pratica è finita più della metà dei dipendenti, compresi tre dirigenti del Comune.