Il museo della battaglia di Ortona è on line

Il Muba di Ortona è on line: il museo della battaglia del comune in provincia di Chieti è tra le 130 realtà museali italiane che aderisce al portale “Memoranea”.

Inserito dal Mibact tra le realtà museali italiane dedicate agli eventi dell’ultimo conflitto mondiale accessibili in rete, il Muba di Ortona è visitabile anche sul web.

Frutto di un articolato lavoro di ricerca, promosso dalla commissione per gli anniversari di interesse nazionale della presidenza del consiglio dei ministri, il progetto è stato coordinato dal museo storico della liberazione di Roma con l’obiettivo di rendere visibili le realtà di documentazione e di memoria che sono diventate simbolo della liberazione nazionale nel periodo 1943-1945, e con il quale il Muba ha collaborato fin dall’inizio del progetto.

“C’è da essere orgogliosi e soddisfatti di questo nuovo successo del Muba, che porta la nostra città in una rete nazionale dandole una importante rilevanza, anche ai fini di una attrazione culturale e turistica”, ha dichiarato il sindaco di Ortona, Leo Castiglione.

Il museo è stato inaugurato il 6 giugno 2002 per volontà dell’amministrazione comunale di Ortona e di un comitato scientifico di studiosi del secondo conflitto mondiale. È ospitato nei locali dell’ex convento di Sant’Anna, sul corso principale della città. La sua costituzione ha dato una risposta all’esigenza popolare di avere un luogo dove rendere onore ai tanti caduti ortonesi, oltre che ai militari che per la difesa della città persero la vita nel dicembre 1943.

“Non vuole essere un museo dei vincitori o dei vinti”, si legge in una introduzione al museo. All’interno, infatti, si trovano rappresentati reperti di guerra dell’uno e dell’altro schieramento. Punto forte del museo sono le immagini di guerra che, in enormi gigantografie ricoprono intere pareti: immagini della città distrutta che danno la sensazione di camminare dentro il cumulo di macerie che in quei giorni costituì l’unico panorama per i civili, per i militari e per chiunque si fosse arrischiato ad attraversare la città. Il percorso museale, costituito soprattutto con intenti didattici ed educativi, si conclude con la proiezione di un filmato in inglese che assembla riprese amatoriali e professionali.