Teramo, “Basta morire di disastri ambientali”

Sabato prossimo 18 febbraio presso la Sala Polifunzionale di Teramo si terrà un forum pubblico con la partecipazione di cittadini, associazioni, amministratori, sindacati e docenti universitari per denunciare lo stato di abbandono in cui tutti i cittadini abruzzesi sono stati sottoposti nei tragici eventi registrati nelle scorse settimane.

Terremoti, frane, valanghe, alluvioni che hanno messo in ginocchio un intero territorio. L’Abruzzo tra le regioni che ne hanno pagato le conseguenze più drammatiche. Si torna a fare i conti con la mancata prevenzione e con una gestione inadeguata del territorio, ha sottolineato Luigi Iasci dell’Associazione Zona 22. In un Paese in cui si stanziano decine di miliardi di denaro pubblico per rifinanziare il sistema bancario, si registrano forti ritardi per fronteggiare le emergenze legate al sisma ed al maltempo. Sono anni che i territori maggiormente a rischio idrogeologico chiedono di investire in prevenzione e sicurezza. Ci sono momenti nella vita di un territorio ferito che dopo le lacrime è necessario unirsi, prendere soluzioni efficaci ed obbligare chi decide ad assumersi le proprie responsabilità, è stato detto ancora.  Oggi viviamo di “spending review” e la burocrazia ha sempre limitato i soccorsi. Questa è una realtà che ci accompagna dal 2004 quando grazie alla legge 252 hanno traghettato i Vigili del Fuoco dentro un processo di militarizzazione. È di questi giorni la notizia ufficiale, tra l’altro mai nascosta, che la figura del capo del corpo nazionale verrà assorbita dalle cariche prefettizie. Il soccorso non ha bisogno di prefetti, è stato aggiunto, ma di una struttura snella e fuori dalle dinamiche di un ministero come quello dell’interno troppo pieno di burocrazia. Non vogliamo pensare a quante vite si sarebbero potute salvare se negli anni non ci fosse stata la burocrazia a rallentare la nostra azione. USB il 18 febbraio lancia una assemblea pubblica a Teramo dove si parlerà di soccorso pubblico a 360 gradi con i cittadini, la politica, il mondo della ricerca. Partendo dalle zone del centro Italia per fare una analisi concreta di come si tutela il paese e come si creano posti di lavoro.