Pescara, ” Io, Viva di tumore” di Loredana Ranni

“Mi sono ammalata nel novembre del 1993, avevo 31 anni”. Inizia così il libro ” Io, Viva di tumore” di Loredana Ranni, presentato questa mattina a Pescara.

Pescarese di nascita e di origini, a far trasferire Loredana a Milano inizialmente fu la sua passione per il giornalismo di moda, ma poi anche un male che sembrò esserle piombato addosso per cancellarle speranze e ambizioni, affetti e dignità. Invece Loredana ha lottato contro un cancro che ha provato a toglierle voce e sorriso senza riuscirci . “Io,Viva di tumore ” è questo: la storia di un calvario, della speranza di farcela, di una famiglia che lascia Pescara per assistere una figlia. La storia di un esempio dalla cui forza molte donne possono prendere coraggio. “Il fatto che sembrò incredibile agli stessi medici fu che, nel giro di una settimana, i noduli si erano trasformati in una massa che prendeva trachea, polmoni e spingeva il cuore”. E ancora: “Ebbi il primo arresto cardiaco, a cui ne seguì un secondo quando ero già ricoverata in terapia intensiva. La diagnosi parlava di una forma molto aggressiva di Linfoma non Hodgkin. Mi ero trasferita da Pescara a Milano, per realizzare il mio sogno: fare la giornalista di moda. Al momento della malattia ero lontana da tutti, famiglia e amici”. Loredana Ranni racconta del padre “dirigente delle poste a Pescara che chiese il trasferimento a Milano per assisterla, con la mamma,  sostenendola durante tutto il terribile percorso della malattia”. “Non ero operabile con intervento chirurgico, perché la massa si era infilata tra i diversi organi”. Loredana scrive di cellule impazzite, di una tracheotomia che le spegne la voce “proprio a lei che da bimba aveva partecipato allo Zecchino d’Oro e poi da adulta aveva cantato come soprano”, di un calvario che sembrava volgere al peggio.  “Ho scritto un libro per mantenere la promessa fatta ad una ragazza conosciuta durante i miei ricoveri a Bergamo. Lei non è riuscita ad averla vinta sulla malattia, ma si è spenta serenamente, convinta fino all’ultimo istante che ce l’avrebbe fatta perché io ero stata vittoriosa sul male”. Loredana oggi è una testimonial dell’AIL  e dell’ADMO: con lei questa mattina, nell’ambito dell’evento “La vita di una donna dopo il tumore”, tra gli altri Paola De Angelis tra i fondatori di Admo Abruzzo, ma soprattutto le tante donne che stanno lottando con ogni forza, anche quella che non hanno più. L’incontro di oggi a Pescara è stata la preziosa occasione per lanciare un appello affinchè cresca anche nella nostra regione il numero dei donatori di midollo. Come ha detto la De Angelis: ” I donatori negli ultimi anni sono cresciuti in modo esponenziale ma ancora molto si può e deve fare!”.