Teramo, l’ ACS Abruzzo gestirà il Teatro Comunale

Teramo, l’ ACS Abruzzo gestirà il Teatro Comunale per i prossimi 6 anni.

Nel corso di un incontro con i rappresentanti della stampa, tenuto presso il Teatro Comunale di Teramo, è stata presentata l’ ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, che si è aggiudicata il bando per la gestione del teatro per i prossimi 6 anni con possibilità di rinnovo per altri 6.

Il presidente di ACS Federico Fiorenza, già direttore del TSA Teatro Stabile dell’Aquila presenta il circuito “ACS Abruzzo Circuito Spettacolo è il circuito multidisciplinare regionale che svolge attività di distribuzione, promozione e formazione del pubblico per lo spettacolo dal vivo nelle quattro discipline prosa, musica, danza e circo. Opera da due anni in diversi teatri del territorio regionale tra cui grandi teatri di tradizione come il Marrucino di Chieti e da quest’anno il Maria Caniglia di Sulmona che riparte con una grande stagione di prosa dopo che ne era orfana da quasi 10 anni. Per il 2016 ACS prevede una programmazione multidisciplinare di 270 spettacoli in 35 comuni del territorio regionale e un tale lavoro è possibile solo grazie alla collaborazione con i comuni e al lavoro di uno staff di prestigio.”

Zenone Benedetto, Responsabile prosa di ACS descrive il tipo di lavoro che il circuito fa sul territorio “La formula vincente è la rete di teatri e comuni che ACS crea sul territorio, grazie alla quale con poche risorse messe in campo dalle Amministrazioni si riescono ad ottenere economie di scala che permettono anche a Comuni piccoli che non ne avrebbero le risorse finanziarie, di programmare stagioni di tutto rispetto. Teramo farà parte di questa grande rete e ne sarà uno dei fiori all’occhiello tanto che ACS trasferirà in questi locali la sua sede operativa e la nostra porta sarà aperta a quanti del panorama culturale della città vogliano collaborare ad una ricca e vivace progettualità.”

Eleonora Coccagna, Direttore di ACS descrive il progetto che ha vinto il bando di gara “ACS vive di sogni e di rischi, e questo della gestione del teatro di Teramo fa parte di entrambe le categorie.Io sono teramana e pensare che su Teramo il circuito riversa solo il 7% delle proprie attività non mi piaceva affatto, per questo la nostra offerta economica è stata ben al di sopra della base d’asta di 18.000€, abbiamo offerto 28.100€ che testimonia la ferma volontà di aggiudicarci il bando. Aggiudicazione che tra l’altro arriva in un momento storico propizio per il Circuito, perché ci siamo consolidati sul territorio, la Regione ci ha individuato come Circuito multidisciplinare regionale e aspettiamo il riconoscimento Ministeriale dopo aver vinto il ricorso al TAR.” Poi parla del progetto “ ACS garantisce l’apertura del Teatro 365 giorni l’anno, con un punto informazioni aperto per rispondere a domande e curiosità di chiunque. La nostra visione è quella di un teatro in fermento, ricco di residenze artistiche e collaborazioni con diverse realtà culturali, forte delle partnership con i numerosi Festival italiani e internazionali. Il teatro non sarà più una scatola nella quale si riversa la cultura nelle date previste ma una reale fucìna di talenti, lavori, ricerche, sperimentazioni. Siamo aperti a progetti e collaborazioni con le realtà locali con cui abbiamo già iniziato tavoli di lavoro, perché sono convinta che il pubblico è sì importante ma lo sono anche gli operatori.”

ACS, è stato detto, sarà proiettata verso la diversificazione e lo svecchiamento del pubblico attraverso la differenziazione dell’offerta culturale: stagione di teatro ragazzi per educare al teatro fin da giovanissimi, laboratori teatrali, residenze, circuitazione delle più interessanti realtà dei network di cui ACS è partner.

“Questo teatro mi ha stupito, perché l’ho frequentato per anni e non mi ero mai accorta che è un vero e proprio labirinto: ci sono tre sale per poter fare prove d’orchestra, di danza, di coro, due appartamenti per le residenze, due uffici attrezzati per poter cominciare a lavorare fin da subito, ha aggiunto infine Eleonora Coccagna. Inoltre prevediamo grandi lavori per il bar che non si limiterà ad essere solo un bar ma sarà parte viva del teatro, con un progetto che vi sveleremo in una prossima conferenza stampa. Ci occuperemo anche dell’aspetto esterno dell’edificio che appare oggi come un blocco senza identità, faremo in modo che esca dall’anonimato e sia immediatamente riconoscibile. Nelle nostre intenzioni c’è anche la richiesta di finanziamento per la ristrutturazione, in particolare per la sostituzione delle scomodissime poltrone reale disagio per chi viene attualmente a teatro”.