Un disegno per il Lupo

Un disegno per il Lupo. Il WWF Abruzzo chiede aiuto agli studenti. Torna il Lupo cattivo? Era dagli Anni 70 dello scorso secolo che in Italia non si parlava di caccia legale al Lupo. Fu allora che il Lupo, grazie ad una grande azione culturale e di conservazione condotta dal WWF e dal Parco Nazionale d’Abruzzo con l’Operazione San Francesco, da “specie nociva” divenne “specie protetta”. In questo modo si riuscì a salvare dall’estinzione il Lupo, specie simbolo del nostro Paese.

Oggi però è in discussione il nuovo Piano di gestione della specie che prevede la possibilità di abbattere i lupi. Un salto indietro di quarant’anni: una scelta che sembra essere più politica che scientifica! Legalizzare gli abbattimenti del Lupo è una misura palesemente inefficace e dannosa per tutte le parti coinvolte: per i lupi sicuramente, ma anche per i pastori e per gli allevatori, perché non risolvere gli eventuali conflitti tra questo predatore e le attività umane. La bibliografia scientifica dimostra come gli abbattimenti non riducano né i danni né i conflitti: si risponde alle istanze delle parti più retrograde degli operatori del settore, attraverso una soluzione che peraltro è estremamente pericolosa per una specie che viene già duramente colpita da bracconaggio e uccisioni accidentali. Ogni anno, infatti, in Italia vengono ritrovati 300 lupi morti per bracconaggio, bocconi avvelenati, lacci e incidenti stradali.

Per il WWF il nuovo “Piano per la conservazione e gestione del Lupo” deve dare priorità agli interventi per la prevenzione e il giusto risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, al contrasto del randagismo canino e dell’ibridazione cane–lupo, nonché alla ricerca scientifica per determinare lo stato della specie. Gli studi dimostrano che le tecniche di prevenzione dei danni (recinzioni elettrificate e cani da guardia), unite alla corretta attività di informazione, sono la soluzione più efficace per garantire la convivenza del Lupo con la zootecnia.

Fino ad oggi grazie ad una grande mobilitazione siamo riusciti a fermare l’abbattimento dei lupi: quasi 200.000 persone hanno sottoscritto una petizione del WWF al Ministero dell’Ambiente per stralciare la questa misura dal Piano di gestione e nelle ultime settimane milioni di italiani si sono fatti sentire attraverso i social-network contro la caccia al Lupo.

Ma il pericolo che il Piano venga approvato con la previsione degli abbattimenti è ancora reale. È necessaria una mobilitazione ancora più forte e tante sono le iniziative che stiamo portando avanti.