Terremoto, nel teramano scuole chiuse fino a martedì

Prorogata anche per le giornate di lunedì e martedì la chiusura di tutte le scuole, asili compresi, nel Comune di Teramo. Ieri, intanto, ennesimo vertice per fare il punto sull’emergenza.

E’ quanto deciso al termine della seduta odierna della quarta commissione consiliare, quella sulla pubblica istruzione, con la scelta di tenere ancora chiuse le scuole dettata anche dalla necessità di avere in mano il report completo delle verifiche post sisma effettuate sui vari edifici scolastici. Al momento, dopo le scosse del 18 gennaio, due sono le scuole inagibili nel Comune di Teramo: la Risorgimento, classificata come E, e la De Jacobis, classificata come C. “Martedì faremo il punto della situazione” ha detto il sindaco Brucchi, che già ieri sera al termine dell’incontro con D’Alfonso aveva sottolineato la volontà si di riaprire le scuole ma nella massima sicurezza. La proroga della chiusura fino a martedì compreso dovrebbe essere adottato anche dalla Provincia, le cui scuole di competenza sono tutte agibili ma devono essere ripulite e riscaldate prima della riapertura

Un invito a mantenere attivo l’esercizio scolastico e a predisporre, subito, un piano rigoroso di controlli e di verifiche di resistenza e di vulnerabilità sulle scuole. Questa la richiesta che il Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha rivolto ieri ai sindaci dei comuni teramani convocati a Teramo per un’esame della situazione del patrimonio edilizio scolastico, all’indomani dell’allarme lanciato il 20 gennaio scorso dalla Commissione Grandi Rischi. All’incontro hanno partecipato il Prefetto di Teramo Graziella Patrizi, il Sindaco Maurizio Brucchi, il Presidente della Provincia di Teramo, Domenico Di Sabatino. “Noi tutti desideriamo che il diritto alla pubblica istruzione dei nostri ragazzi- ha detto D’Alfonso-non venga interrotto in ragione dell’incertezza ereditata dal passato. Vogliamo fare in modo che ogni edificio scolastico venga svelato nella sua consistenza sismica, per poi procedere ad un puntuale piano di interventi coerenti e conseguenti. Tutto ciò con il sostegno finanziario della Regione Abruzzo che tramite un mutuo che sta per essere attivato presso la Cassa Depositi e Prestiti, sosterrà le spese affrontate da ogni comune”. Dal canto loro i sindaci hanno chiesto all’unisono di conoscere dalle fonti istituzionali nazionali quale dovrà essere l’indice minimo di vulnerabilità al di sopra del quale ogni edificio scolastico potrà dirsi sicuro, in modo da avere un quadro univoco del patrimonio edilizio che non lasci spazi ad interpretazioni soggettive. I sindaci hanno inoltre chiesto a D’Alfonso di farsi promotore nelle sedi opportune della richiesta di svincolare dal Patto di Stabilità le somme che saranno utilizzate per gli eventuali interventi sulle scuole.