Lanciano, nuovo sequestro di 12 depuratori della Sasi

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Nuovo sequestro, con effettiva esecuzione, dei 12 depuratori di sette comuni frentani gestiti dalla Sasi Spa di Lanciano, ente gestore idrico e fognario con 92 comuni soci.

Il provvedimento è stato emesso dal gip di Lanciano, Massimo Canosa, su richiesta del pm Rosaria Vecchi. La nuova indagine vede indagato il neo presidente Sasi, Gianfranco Basterebbe, accusato di presunto reato ambientale. I comuni interessati agli impianti illegali sono Lanciano, Treglio, Santa Maria Imbaro, Atessa, Quadri, Bomba, Rocca San Giovanni, i cui sindaci stavolta hanno avuto direttamente l’affidamento giudiziale, quali autorità sanitarie, dei depuratori sigillati. Il nuovo provvedimento di sequestro, eseguito oggi dal comando del Noe di Pescara, è scaturito dal lungo ritardo nel sanare la situazione di inquinamento e le autorizzazioni regionali dopo il primo sequestro avvenuto il 28 aprile 2015 che ha poi portato sotto processo, attualmente in corso, l’ex presidente Sasi, Domenico Scutti e Alfiero Marcotullio, amministratore Ecoesse, società con appalti per controllare gli impianti di Atessa, Bomba e Quadri. Nei loro confronti il Ministero dell’Ambiente, parte civile, ha già avanzato richiesta di un maxi risarcimento danni per 25 milioni di euro totali, pari a 12,3 milioni di euro ciascuno. La nuova indagine è scattata a conclusione dell’ultimatum che la procura di Lanciano aveva fissato al 30 settembre scorso per sanare tutti gli aspetti previsti dal primo sequestro. Secondo la magistratura frentana in un anno e mezzo non è stato fatto nulla.