Lanciano, coppia intossicata dal monossido

Salvati dalla morte, in serata sono stati trasferiti al Centro iperbarico di Ravenna i due 50enni originari di Lanciano, da tempo residenti a Roma, intossicati da monossido in un appartamento di via Panoramica.

Erano tornati in Abruzzo, a Lanciano, per trascorrere nella vecchia casa di famiglia le feste natalizie ma forse il mal funzionamento di una stufa li ha intossicati col monossido di carbonio al punto da dover esser trasferiti al Centro iperbarico di Ravenna. E’ accaduto in un appartamento di via Panoramica a Lanciano dove una coppia, da tempo residente a Roma, è stata miracolosamente strappata alla morte: prima l’arrivo del 118 poi la richiesta di trasferimento in elisoccorso al “Renzetti” di Lanciano, ma vista la gravità del livello di intossicazione, specie della donna, si è disposto il trasferimento d’urgenza a Ravenna. Ancora in corso di accertamento l’esatta dinamica dell’accaduto ma stando ai primi rilievi è risultata esser difettosa, al punto da sprigionare monossido,  la stufetta accesa dalla coppia per riscaldare la casa lancianese.

Intossicazione da monossido di carbonio

Si verifica tipicamente per il malfunzionamento dei sistemi di riscaldamento domestico (incendi, caldaie, caminetti a legna o a carbone e caldaie a cherosene) o per la ventilazione non adeguata delle automobili. Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore e inodore che deriva dalla combustione incompleta degli idrocarburi. I meccanismi su cui si basa la sua tossicità coinvolgono lo spiazzamento dell’ossigeno dall’emoglobina e la riduzione del rilascio di O2 dall’Hb ai tessuti. Non sono esclusi, inoltre, gli effetti tossici diretti a livello cerebrale. Altamente tossico, ma inodore, incolore, insapore e quasi impercettibile, ogni anno il CO provoca un totale di circa 400 vittime, di cui il 20% bambini sotto i 12 anni di età. Cifre che ne fanno una delle cause più frequenti di avvelenamento accidentale nei paesi industrializzati.