Inchiesta Grandi Opere, avezzanese il cardine del sistema

Sarebbe un ingegnere di Avezzano “il cardine dell’intero sistema corruttivo” nell’ambito delle maxi inchieste sulle “Grandi opere” condotte dalle Procure di Roma e di Genova. Arrestata anche la figlia.

Si tratta di Giampiero De Michelis, ingegnere di Avezzano, coinvolto in entrambe le inchieste che hanno portato i carabinieri ad eseguire 21 arresti per corruzione nei lavori della Salerno-Reggio Calabria e del People Mover di Pisa, e le Fiamme gialle a portarne a termine altri 14 per la realizzazione del terzo valico ferroviario Genova-Milano. Coinvolta anche la figlia Jennifer De Michelis, nata ad Avezzano, anche lei arrestata nell’ambito della stessa inchiesta: è indagata per il ruolo di responsabile “Qualità e sicurezza” per la società “Grandi opere italiane”. Secondo i magistrati romani, De Michelis in qualità di direttore dei lavori per la realizzazione del sesto macrolotto della Salerno-Reggio Calabria e del People Mover di Pisa, “ha messo a disposizione la sua funzione pubblica in favore di alcune imprese impegnate ad eseguire i lavori, ottenendo in cambio commesse e subappalti in favore di società riferibili di fatto a lui stesso e all’imprenditore calabrese Domenico Gallo, suo socio di fatto”. La figlia, invece, secondo l’accusa avrebbe chiesto di falsificare gli atti del controllo del calcestruzzo utilizzato. De Michelis nel 2011 aveva ricevuto la cittadinanza onoraria in un Comune della provincia di Reggio Calabria. Indagato anche un altro avezzanese, referente delle società Oikodomos sr l ed Ets srl e proprietario formale della società Mandrocle srl, società utilizzate per l’acquisizione di commesse. Delicatissima la posizione della figlia di De Michelis la quale in numerose intercettazioni telefoniche col fidanzato, anche lui indagato, suggeriva di mettere ” una bella X” sulle certificazioni riguardanti il calcestruzzo utilizzato in modo da celare la sua non conformità.