Emergenza maltempo, appello del Sappe sul carcere di Castrogno

Un appello alla politica teramana e al Prefetto “affinché non lascino nuovamente isolato il carcere teramano di Castrogno dal resto della città”. Così il sindacato di Polizia penitenziaria Sappe.

 

Il Sappe chiede che “le istituzioni locali si facciano portavoce, presso Governo e ministero della Giustizia, scongiurando la revoca dei provvedimenti annunciati e sollecitando lo sfollamento di almeno altri 90 detenuti, favorendo così la chiusura dei padiglioni detentivi situati nei piani più alti dell’istituto dove le scosse telluriche sono maggiormente avvertite e favorendo altresì un’evacuazione più celere dei detenuti presso i cortili, questi ancora sommersi da oltre un metro di neve e quindi inagibili”. A lanciare l’appello è il segretario provinciale del sindacato di Polizia penitenziaria Sappe, Giuseppe Pallini il quale si dice preoccupato dalle voci sulla presunta revoca dei provvedimenti presi d’urgenza dal Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise, Cinzia Calandrin, a seguito delle scosse di terremoto del 18 gennaio: invio di un contingente di personale in supporto, assegnazione di veicoli fuoristrada e l’evacuazione di 34 detenuti. “Il personale è allo stremo delle forze – scrive Pallini – e gran parte di esso non può recarsi in servizio perché ancora bloccato a casa per la neve. Inoltre la dichiarazione della Commissione Grandi rischi, che ha messo in guardia da possibili nuovi eventi tellurici ancora più intensi nella zona, ha fatto salire la tensione e il panico tra la popolazione detenuta che a gran voce chiede di essere trasferita in altri istituti”.