Pescara: sassate e coltelli nella lite in via Aldo Moro, un serbo ferito alla testa

Ben più di una lite tra condomini quella di ieri in via Aldo Moro a Pescara: vecchi asti tra personaggi noti che da sempre terrorizzano il quartiere riesplosi a suon di portoni distrutti, sassate e coltelli.

Modestino Recchia e Muhamet Neziri, parenti nemici nonchè personaggi noti alle forze dell’ordine, hanno seminato due ore di terrore nel quartiere San Donato a Pescara dove ieri in via Aldo Moro son volati sassi e coltelli. L’uomo di origine serba è finito in ospedale per le conseguenze di un colpo alla testa: asti violenti che hanno avuto la prima esplosione di rabbia e devastazione due anni fa. Un conflitto familiare, e di interessi, che da sempre fa vivere nella paura un intero quartiere.

Dopo l’allarme, lanciato da alcuni residenti terrorizzati da urla e rumori fortissimi di devastazione, sono arrivate diverse pattuglie della squadra volante: i poliziotti hanno trovato i vetri del portone in frantumi, così come i finestrini di una Fiat Punto. E poi pietre, mattoni,bulloni, pezzi di marmitta e di motorino scaraventati dalle finestre. Al culmine di una colluttazione, Neziri è stato ferito alla testa con un oggetto contundente, forse un coltello, forse un taglierino, finendo al pronto soccorso.

La polizia sta cercando di capire i motivi reali della lite e anche il numero preciso dei partecipanti: oggi si procederà ad ascoltare i testimoni cosa sempre molto complicata per il terrore che i due, e non solo per la verità, hanno seminato in un intero quartiere.

A fine giugno 2017 per Recchia era scattato l’arresto ed era stato sottoposto, su disposizione del gip  Sarandrea, ai domiciliari con le accuse di atti persecutori, porto abusivo di strumenti atti ad offendere, lesioni volontarie aggravate, tentate lesione aggravate, danneggiamento e minacce.  Nelle denunce presentate alla polizia, Neziri in particolare aveva raccontato fatti significativi per l’arresto. Di qui, aggressioni e liti, ma soprattutto una vera e propria faida familiare. 

L’episodio più eclatante, nel luglio 2016 quando gli abitanti di via Moro chiamano 118 e polizia, dicendo di sentire spari di più colpi di arma da fuoco da un balcone al primo piano della palazzina al civico 130, lo stesso civico della scena di ieri sera.