Tumori: polmone, approvato percorso diagnostico terapeutico

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Tumori: polmone, approvato percorso diagnostico terapeutico. Paolucci: “Con rete oncologica Abruzzo supera frammentazione cure”.

Continua l’attività della Giunta regionale d’Abruzzo per innalzare i livelli essenziali di assistenza (Lea). Dopo la recente approvazione dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta) sui tumori del colon retto e della mammella deliberata l’approvazione di quello sul tumore del polmone.

“Siamo motivati a mettere l’organizzazione dell’oncologia su direttive innovative – dice l’assessore alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci – per ottimizzare l’intero percorso assistenziale del paziente, valorizzando le importanti expertise degli operatori sanitari e superando la frammentarietà delle prestazioni in ambito oncologico, condividendo specifici protocolli all’interno della rete. Anche la nostra Regione entra fra quelle che hanno avviato l’attivazione delle reti oncologiche, fino al 2016 solo 6”.

In Abruzzo ogni anno oltre mille persone sono ricoverate con diagnosi di tumore del polmone; circa 300 vengono sottoposte a intervento chirurgico nelle 3 unità operative di Chirurgia toracica regionali.

“Il primo obiettivo – spiega l’assessore – è stato individuare i presidi ospedalieri con standard e competenze utili a soddisfare la risposta assistenziale del paziente oncologico: dalla diagnosi al trattamento chirurgico, dall’oncologia medica alla radioterapia. A ciò si aggiunge l’obiettivo di dare risposte in tempi certi secondo gli standard di appropriatezza e sicurezza delle cure che ci richiedono le società scientifiche”.

Il modello è stato elaborato da un gruppo tecnico composto da professionisti e operatori sanitari di diverse discipline e professionalità, provenienti dalle 4 Asl e coordinato dall’Agenzia sanitaria regionale. L’articolazione della rete oncologica polmonare prevede la costituzione presso ciascuna Asl di strutture dedicate, come l’ambulatorio di patologia polmonare oncologica, team professionali con la figura del case-manager affidata a un infermiere adeguatamente formato e il gruppo interdisciplinare cure oncologiche (Gico) composto da chirurghi, oncologi, pneumologi, radiologi e radioterapisti, psico-oncologi e riabilitatori. La rete sarà monitorata annualmente per verifica e valutazione degli esiti delle cure in rapporto ai volumi di attività.