L’Aquila: Genio Civile, arrivano i rinforzi

L’Aquila: Genio Civile, arrivano i rinforzi. Da 15 giorni il Genio civile può contare, finalmente, su dieci dipendenti in più. Personale che verrà formato adeguatamente, ma che “è importante che rimanga a lungo a disposizione del Genio civile, perché se andranno via, si verrà a creare di nuovo un vuoto e le pratiche torneranno ad accumularsi”.

I nuovi tecnici sono arrivati 15 giorni fa, ma il loro contributo fa sentire già la differenza, anche se il cambio di passo effettivo si registrerà, secondo il dirigente Carlo Giovani, fra tre o quattro mesi, quando dovrebbero essere smaltiti tutti i progetti arretrati. Un’impasse, quello del Genio civile, che si è venuta a creare con l’entrata in vigore – nell’aprile del 2016 – anche in Abruzzo della legge 28 del 2011, momento in cui si è creato un vero e proprio imbuto e un blocco delle pratiche relative all’edilizia, la maggior parte delle quali riguardanti la ricostruzione post-sisma, perché si è passati dal regime di deposito dei progetti a quello di autorizzazione. Tale passaggio prevede che le pratiche della ricostruzione, anziché essere depositate, devono essere controllate in ogni loro parte per migliaia di pagine. Sono state fatte alcune semplificazioni, che, però, non sono ancora sufficienti.

Al momento negli uffici del Genio civile dell’Aquila restano da istruire 53 pratiche del 2016 e 306 del 2017. Oltre al personale aggiuntivo, è partita proprio all’inizio di questa settimana una collaborazione con gli uffici del Genio civile delle altre province. La settimana scorsa i tecnici aquilani hanno materialmente trasportato i primi fascicoli a Teramo, Chieti e Pescara (20 progetti per ogni Genio civile) che risultano non avere arretrati, progetti che, secondo Giovani, “dovrebbero essere ‘licenziati’ nell’arco temporale di un mese”. Il vaglio del Genio civile è importante perché è a questo livello che viene eseguita la verifica della sicurezza dal punto di vista sismico delle strutture, inserite in zone altamente a rischio per i terremoti come, appunto, L’Aquila.

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