Luciano D’Amico si dimette dai vertici di TUA

Luciano D’Amico si dimette dai vertici di TUA. Il Presidente della Società di trasporto pubblico Regionale ha rassegnato le dimissioni. Tutte le reazioni

L’incarico al vertice del Consiglio di Amministrazione prima di Arpa Spa, poi di Tua Spa dall’agosto 2014, è stato oggetto di numerose verifiche da parte di diverse Autorità.Lo scorso mese di gennaio è stata completata l’ultima verifica in ordine cronologico, questa volta dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) che, nella propria delibera, pur riconoscendo per quanto di competenza l’assenza di cause di inconferibilità/incompatibilità del ruolo di presidente a Luciano D’Amico, ha tuttavia ravvisato possibili profili di incompatibilità, demandandone il relativo accertamento al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e all’Università di Teramo. Sia il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (CLICCA QUI), sia l’Università di Teramo hanno confermato la piena legittimità e regolarità della nomina di Luciano D’Amico in qualità di presidente di Tua Spa.

Alla luce di quanto sopra, al fine di “sgomberare il campo da qualsiasi strumentalizzazione e nell’interesse primario di Tua Spa”, Luciano D’Amico ha rassegnato le dimissioni.

VIDEO: IL SERVIZIO DEL TG8:

In due anni e mezzo alla presidenza di Arpa Spa e di Tua Spa, il presidente uscente ha riportato in una nota solo alcuni obiettivi aziendali raggiunti:

  • il 15 dicembre 2014 la prima tappa: il conferimento delle azioni FAS e GTM in ARPA con la successiva nascita del Gruppo integrato;
  • il 29 dicembre 2014 i Consigli di Amministrazione di Arpa, Sangritana e GTM deliberano la fusione, il cui piano viene approvato dalla Regione Abruzzo il 16 marzo 2015;
  • l’8 giugno 2016 nasce Tua Spa. Questi sono i numeri più rappresentavi per fornire una visione d’insieme della complessità dell’Azienda Spa:

Dipendenti 1.590. Flotta (bus, treni) circa 900 mezzi. Produzione Gomma per anno (34,5 M di bus*km, nel II semestre 2016 effettuato il 99,51% di bus*km rispetto ai programmati): 89% servizi urbani, sub-urbani ed extra-urbani) 6% servizi sostituitivi e ministeriali 5% altri servizi
Produzione Ferro per anno: Treni passeggeri TPL: 961mila treni*km Treni merci: 211mila treni*km Carri movimentati: 88mila. Il 26 ottobre 2015 viene firmato il nuovo Contratto Collettivo Aziendale di Lavoro che ha impegnato le parti in 8 mesi di confronto, necessario per comparare ed armonizzare le tre preesistenti discipline delle aziende interessate dal processo di fusione. La parte più rilevante ha riguardato l’organizzazione del lavoro, la previsione di istituti retributivi remuneranti la produttività (es.: supero nastro), in luogo di forme indennitarie eterogenee, nonché di istituti normativi finalizzati all’armonizzazione delle discipline organizzative per i servizi urbani, suburbani, extraurbani e ferroviari;

  • dal mese di settembre 2014 è stata avviata l’opera di razionalizzazione dell’esercizio e la ristrutturazione organizzativa che condurrà, nell’agosto del 2016, alle creazione delle Divisioni Gomma e Ferro;
  • sempre dal mese di settembre 2014 è stata avviata l’azione di contenimento dei costi e di miglioramento dell’efficienza che ha consentito di recuperare, rispetto al 2013, un risultato industriale di 4,3 M€ nel 2014, di 8,7 M€ nel 2015 e previsionale (a parità di contribuzione e di servizio) di 12 M€ nel 2016 che si concreta in un complessivo recupero di risorse pari a circa 25 M€ nel triennio 2014-2016;
  • a partire dal 2015, prende avvio il Piano di Investimenti con il completamento della realizzazione della nuova sede di Sulmona, l’unificazione delle Officine della sede di Pescara, l’acquisto di nuovi mezzi, l’avvio dei progetti Masterplan (la piastra logistica in Val di Sangro, l’ultimo miglio ferroviario del porto di Ortona, la realizzazione di n° 7 nuove autostazioni);
  • sempre a partire dal 2015:
  • viene realizzato il rinnovo della flotta (92 bus nel triennio 2015-2017) così suddivisi: 4 nuovi bus nel 2015, 37 nel 2016, 51 in previsione nel 2017;
  • viene varata l’assunzione di 112 autisti  e di 5 figure specializzate nel settore ferroviario (alla media di uno ogni 6 giorni nel biennio 2015-2016), la predisposizione atti per bando di selezione pubblica per l’assunzione di tecnici specializzati per manutenzione mezzi e impianti delle Divisioni operative (Gomma e Ferro);
  • continua la partecipazione al progetto europeo Eliptic per il riuso di infrastrutture ferroviarie dismesse (progetto ANXANUM: tram Lanciano)
  • viene realizzato lo sviluppo di una piattaforma unica di ERP per la completa gestione dei processi industriali e ammodernamento dell’infrastruttura di Rete.

D’ALFONSO: “UN GALANTUOMO”

Secondo il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, “Le dimissioni di Luciano D’Amico – che ringrazio di cuore per il lavoro di diuturno spessore che ha voluto e saputo regalare alla Regione Abruzzo – meritano una riflessione. La sua raffinata sensibilità di uomo delle istituzioni gli ha fatto prendere la decisione di recedere dalla presidenza dell’azienda. Va sottolineato che gli organi governativi e accademici – Anac, Miur e Università di Teramo – che si sono espressi sulla sua posizione non hanno MAI ravvisato alcun profilo di incompatibilità, eppure egli ha voluto farsi da parte ugualmente per non dare adito a strumentalizzazioni di sorta. Nel rivolgergli i miei più profondi sensi di gratitudine, auspico che in futuro un cittadino sia libero di prestare gratuitamente la propria opera alla Pubblica Amministrazione senza che ciò sia oggetto di sospetti e indagini e senza che gli sia fatto patire ingiustamente ciò che ha dovuto subire Luciano D’Amico. Mi adopererò personalmente per convincerlo a donare ancora il suo tempo alla cosa pubblica”.

PAOLUCCI: ” UN ATTO NOBILE E NON DOVUTO ”

Per Silvio Paolucci, assessore regionale al bilancio e alla salute “Il gesto generoso di Luciano D’Amico e’ un atto nobile e non dovuto da parte di chi non vuole prestare il fianco a strumentalizzazioni per rispetto delle istituzioni – Regione e Universita’ – di cui fa parte. Parlo di atto non dovuto poiche’ nessuno ha mai sancito l’incompatibilita’ tra il ruolo di rettore e quello di presidente di Tua. L’unica agenzia che ha posto il quesito – nella fattispecie l’Anac – ha demandato l’accertamento di questa ipotesi al Miur, il quale, con nota del 3 febbraio scorso, ha concluso che ‘non sembrano evidenziarsi profili di illegittimita’ nella considerazione, in particolare, del carattere gratuito dell’incarico di cui trattasi assimilabile a quello di amministratore non esecutivo e indipendente e nella particolare qualificazione della societa’ T.U.A. spa (detenuta al 100% dalla Regione Abruzzo) quale ente senza scopo di lucro’. Dunque  e’ del tutto fuori luogo parlare di incompatibilita’ cosi’ come e’ fuori luogo paventare rischi per il futuro di Tua, per la quale la Giunta regionale scegliera’ prontamente un nuovo presidente all’altezza del ruolo”.

D’ALESSANDRO: D’AMICO UN PROFESSIONISTA E UN GALANTUOMO, FORSE UTILE RIFLETTERE SU EFFICACIA REGOLE NAZIONALI

“Dire grazie al Rettore D’Amico e’ dire troppo poco nei confronti di un galantuomo delle istituzioni che a titolo totalmente gratuito ha messo a disposizione competenza e professionalita’ per accompagnare la Regione Abruzzo nella piu’ grande riforma ascrivibile ai trasporti, ovvero la societa’ unica che ha innanzitutto salvato il posto di lavoro a 1.600 persone, ha garantito nuove assunzioni, ha assicurato il diritto agli spostamenti per gli utenti messo a rischio dalla condizione preesistente di Arpa, gia’ praticamente fallita. Il caso D’Amico deve diventare nazionale”. Cosi’ Camillo D’Alessandro, consigliere delegato ai trasporti, commenta le dimissioni del presidente di Tua Luciano D’Amico. “Nel rispetto di tutti e della legittima azione di controllo e verifica – prosegue l’esponente politico – ritengo legittimo riflettere su come sia possibile impedire l’esercizio di una generosita’ professionale a titolo gratuito senza il rimborso neanche delle sigarette e senza sottrarre tempo alla attivita’ prevalente di Rettore. Non appena le condizioni lo consentiranno e tutto sara’ chiarito – conclude D’Alessandro – non esiteremo un istante a chiedere a Luciano D’Amico di tornare a dare una mano all’Abruzzo”.

FEBBO E SOSPIRI: OLTRE AL DANNO LA BEFFA. E ORA?

“La lista degli abbandoni della barca del presidente D’Alfonso continua ad allungarsi inesorabilmente e oggi si arricchisce di un altro pesante capitolo. Le dimissioni del presidente di Tua D’Amico sono destinate a fare molto rumore e sicuramente avranno degli strascichi nei prossimi mesi”. E’ quanto dichiarano il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri che sottolineano come in questi mesi “avevamo più volte sottolineato le palesi criticità rispetto alla nomina dello stesso D’Amico, da sempre fedelissimo del presidente, sulla quale si era pronunciata anche l’Anac di Cantone con una sonora bocciatura. Mentre D’Alfonso aveva fatto “orecchie da mercante” oggi l’ormai ex presidente di Tua ha deciso di rassegnare le dimissioni prendendo atto dell’autorevole giudizio nel merito espresso dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Questo purtroppo rischia di determinare pesanti conseguente sulla società unica dei trasporti che, come abbiamo più volte segnalato, è alle prese con problemi seri come un parco mezzi inadeguato e con bus inutilizzabili, fornitori che lamentano ritardi nei pagamenti ormai non più tollerabili, gli aumenti delle tariffe e la riduzione di alcune agevolazioni per gli utenti. Si tratta del risultato della strategia di un governo regionale che preferisce tagliare sommando e accorpando, creando danni economici ai territori privilegiandone alcuni (sopratutto uno) e non “efficientando” le spese, volendo soddisfare solo i “capricci” dello stesso D’Alfonso su nomine e gestioni di società collegate alla Regione. Sono curioso di vedere quale sarà la prossima mossa del presidente della Regione – concludono Febbo e Sospiri – che, anche questa volta, ha tra le mani una patata davvero bollente”.

BALDUCCI REPLICA A DI STEFANO:

Alberto Balducci, vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, sulle dimissioni del professor Luciano D’Amico replica all’onorevole Fabrizio Di Stefano ed afferma “Di Stefano fa finta di non capire che le dimissioni del rettore Luciano D’Amico non sono state causate da una presunta incompatibilita’ – che come ha sancito il Miur non esiste – ma dalla volonta’ di evitare strumentalizzazioni come quella messa in atto dal deputato casolano di Forza Italia.Proseguendo nel suo ragionamento perverso Di Stefano auspica le dimissioni di Nicola Mattoscio dalla presidenza della Saga. Sappia che Mattoscio sta ben operando per l’aeroporto d’Abruzzo e non c’e’ motivo alcuno per il quale dovrebbe dimettersi. Se Di Stefano ama tanto l’istituto delle dimissioni, puo’ sempre presentare le proprie: considerata la sua scarsa o nulla produttivita’ parlamentare per l’Abruzzo  se ne accorgeranno in pochi”.

LA NOTA CONGIUNTA DEI SINDACATI DEI TRASPORTI: “Le logiche della politica alla fine hanno purtroppo avuto la meglio”

In una nota congiunta Franco Rolandi (FILT CGIL), Alessandro Di Naccio (FIT CISL),  Giuseppe Murinni (UILTRASPORTI) e Luciano Lizzi (FAISA CISAL) hanno rilevato come “a nulla siano serviti i positivi risultati di bilancio conseguiti tangibilmente dalla TUA spa e rilevabili dal primo bilancio consuntivo 2015, primo semestre 2016 e andamento al 31.12.2016. Risultati ottenuti in poco meno di due esercizi, dopo anni in cui nella società incorporante che ha dato vita alla TUA spa (Arpa spa), si erano ripetutamente registrati bilanci in “profondo rosso”, pesanti indebitamenti ed investimenti senza copertura finanziaria tanto da portare l’azienda e le sue partecipate (Sistema e Cerella) sull’orlo del fallimento e della liquidazione. Purtroppo” -osservano i sindacati- “lo stillicidio di attacchi e di denunce inoltrate alla magistratura, agli organi di controllo contabile, alla autorità anti corruzione, etc., pur non avendo fatto emergere fatti o situazioni penalmente rilevanti o legati all’inconferibilità/incompatibilità dell’incarico, hanno tuttavia indotto il Presidente Luciano D’Amico a fare un passo indietro sempre con l’unico scopo di tutelare l’azienda per tenerla fuori da qualsiasi strumentalizzazione. Ribadiamo punto per punto” -concludono i quattro sindacati- “il contenuto della “lettera aperta” del 10.01.2017,  e manifestiamo il sincero ringraziamento al Presidente Luciano D’Amico per quanto svolto in questi anni sia in qualità di Presidente di Arpa prima, che di TUA dopo, risultando l’indubbio artefice del mandato ricevuto dalla Regione Abruzzo per l’attuazione della epocale riforma della mobilità pubblica regionale. Chiediamo, infine, un urgentissimo incontro al Presidente Luciano D’Alfonso (anche in relazione alla sua veste di azionista unico della società regionale), auspicando la celere individuazione di una figura che possa garantire continuità al percorso di gestione virtuosa e di crescita tracciato dal Presidente Luciano D’Amico”.

MOVIMENTO 5 STELLE: “ fine di un’incompatibilità palese”

Il capogruppo M5S Regione Abruzzo Sara Marcozzi afferma “Siamo lieti che Il Magnifico Rettore D’Amico tornerà  a tempo pieno a curare gli interessi e le criticità dell’Università di Teramo, lasciando ad altri le redini dell’Azienda unica di Trasporto regionale. Come M5S abbiamo sollevato l’incompatibilità  dei due ruoli già da tempo. Ci spiace però prendere atto che il buon senso, seppur tardivo, sia esclusivamente di Luciano D’Amico e non della Regione Abruzzo né tantomeno del Presidente D’Alfonso, che ha nominato il Magnifico senza tener conto delle opposizioni e della palese incompatibilità tra ruoli. Ci auguriamo che seguano altre azioni di “buon senso” di tutti quei nominati che ancora oggi svolgono ruoli incompatibili con le precedenti cariche”.

Per il deputato M5S Gianluca Vacca è ” l’ennesimo fallimento della politica del presidente della Regione Luciano D’alfonso. Il Professore D’amico si è guardato bene dal perdere la poltrona di Rettore e soprattutto il ruolo di professore ordinario. Quest’ultimo dichiara che, sia il ministero dell’istruzione che l’università di Teramo, hanno confermato la legittimità e regolarità della nomina, ma rimane tutto da chiarire se e cosa abbia detto il Ministero circa la compatibilità della carica in TUA e l’obbligo di aspettativa del professore universitario che ricopre altra carica pubblica. Per questo chiederemo ufficialmente lumi allo stesso Ministero. Il dato politico rimane comunque inconfutabile: il Presidente della Regione che difende anche le scelte più dubbie, incassa l’ennesima dimissione e perde pezzi per la strada”.