Acqua Santa Croce, tra 3 giorni il nuovo proprietario

Acqua santa Croce, tra tre giorni si conoscerà il nome dell’impresa che si è aggiudicata il bando della Regione Abruzzo.  Sarà resa nota in un’assemblea pubblica convocata a Pescara nella sede regionale di Via Catullo martedi prossimo alle 11.30, l’impresa che si è aggiudicata il bando della Regione Abruzzo per la concessione della sorgente Sponga di Canistro.

La scelta della commissione presieduta da Iris Flacco, dirigente del servizio Risorse del territorio e attività estrattive della Regione, è avvenuta nell’ultima seduta di oggi, durata quattro ore, e conclusasi nel pomeriggio. “Abbiamo concluso i nostri lavori”, dichiarare Flacco. A contendersi la concessione della sorgente da cui sgorga pregiatissima acqua minerale sono il gruppo Norda di Lecco dei fratelli Pessina, titolari di marchi nazionali come la Sangemini e la Monticchio Gaudianello; l’associazione temporanea d’impresa composta dalla Bruni industry Srl e dalla Edilcomar, che secondo alcune voci avrebbe alle spalle un gruppo arabo; la Aqua srl dell’imprenditore avezzanese Mastrocesare. tra l’altro editori dell’Unità. Infine, l’Italiana Beverage, quest’ultima del gruppo Colella, società dell’imprenditore molisano Camillo Colella, che controlla la Santa Croce spa, che ha imbottigliato acqua a Canistro per anni, e ha poi ingaggiato un braccio di ferro con la Regione da quando, oltre un anno fa, l’ente ha negato proroghe e revocato la concessione per motivazioni respinte dall’azienda. La Santa Croce ha impugnato al Tar il nuovo bando della Regione, quello che è arrivato ad esito oggi, ma il ricorso è stato pochi giorni fa respinto dai giudici amministrativi. Il gruppo Colella, proprietario dello stabilimento di canistro e del marchio santa croce, ha però annunciato la presentazione di un ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione. Dopo l’assegnazione provvisoria, l’impresa vincente dovrà sottoporre il suo progetto imprenditoriale al vaglio al Comitato per la valutazione d’impatto ambientale – Via. L’auspicio dei 75 lavoratori licenziati, che ora percepiscono gli ammortizzatori sociali, è che entro pochi mesi si arrivi all’assegnazione definitiva per verificare possibili riassorbimenti.