Diritto allo Studio, l’Adsu protesta per i dati errati

Diritto allo Studio, l’Adsu protesta per i dati errati. “Lasciano sgomenti le dichiarazioni di Pierluigi Beomonte Zobel, presidente dell’azienda diritto agli studi universitari di L’Aquila, che ieri ha diffuso a mezzo stampa allusioni circa la disparità nel trattamento delle varie ADSU territoriali e la scarsità di fondi per le borse”. Cosi’ il dirigente del Servizio istruzione della Regione Abruzzo, Carlo Amoroso.

“Le dichiarazioni di Zobel – prosegue – arrivano qualche giorno dopo la comunicazione ufficiale della Regione sul riparto dei fondi per le borse di studio per l’anno accademico 2016/2017. Rispetto ai dati ufficiali a disposizione dell’istituzione però, le sue affermazioni sembrano partire da informazioni parziali o inesatte. Per di più dagli uffici competenti regionali si riscontra una discordanza sui dati e numeri diffusi da Zobel e quelli ricevuti in via ufficiale dalla stessa ADSU aquilana”. Sulle borse di studio, precisa amoroso, “si fa riferimento a un insieme di fondi statali (FIS) e di fondi regionali che ammontano complessivamente a 9.260.921,45 di euro per l’anno accademico 2016/2017. “Il totale della somma a disposizione della Regione Abruzzo viene ripartito ogni anno in base al fabbisogno dichiarato dalle stesse ADSU – spiega ancora Amoroso, il quale chiarisce che l’azienda aquilana “non ha comunicato dati utili a consentire la determinazione del riparto, nonostante il sollecito”. “Dovendo procedere al riparto, gli uffici competenti hanno quindi operato la ripartizione dei fondi sulla base dei fabbisogni segnalati dalle ADSU di Chieti-Pescara e Teramo e calcolando, grazie al numero degli idonei di ogni ateneo, il fabbisogno procapite”. Il dirigente ha spiegato che “per L’Aquila, non essendo stati forniti dalla stessa ADSU ,i dati concernenti il fabbisogno, ma solo quelli relativi al numero degli idonei aventi diritto (1557), il calcolo è stato fatto assegnando il fabbisogno pro-capite più favorevole”.

Le ADSU sono state convocate per un incontro formale in Regione, con lo scopo di rinviare ai tavoli istituzionali eventuali compensazioni (qualora se ne comprovasse l’esigenza). “Resta comunque un sentimento di forte delusione negli uffici regionali per il comportamento del presidente dell’ADSU aquilana Zobel che, avendo contattato la stampa senza aver prima tentato di coinvolgere la filiera istituzionale, né formalmente né informalmente, incrina un rapporto fiduciario di fondamentale importanza tra le istituzioni – conclude il dirigente.