Chieti: consiglieri chiedono a sindaco ritiro dimissioni

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Dieci consiglieri di maggioranza assieme a sette assessori chiedono al sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, di ritirare le dimissioni.

Un appello al dimissionario sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, perché continui a svolgere il suo ruolo, è arrivato da un gruppo di dieci consiglieri di maggioranza insieme a sette assessori, alla vigilia del termine utile affinché Di Primio ritiri le dimissioni, presentate lo scorso 17 giugno. La decisione fu comunicata al termine di una conferenza stampa seguita alla seduta di Consiglio comunale durante la quale, assenti i cinque consiglieri di Forza Italia e uno dei tre Udc, Di Primio aveva ritirato dall’ordine del giorno la delibera sul bilancio di previsione. Bilancio approvato in una successiva seduta di Consiglio che ha fatto registrare le stesse assenze in aula.

“L’approvazione del bilancio di previsione che ha avuto, è giusto rimarcarlo, un parere positivo incondizionato del Collegio dei Revisori dei Conti, deve rappresentare il punto di partenza per dare pieno compimento a quanto in esso contenuto: 40 milioni di euro di opere pubbliche, già finanziate, grazie ai progetti portati avanti da questa amministrazione – si legge nella lettera. Per tali motivi abbiamo ritenuto di doverci assumere la responsabilità di adottare il documento di programmazione finanziaria discusso nell’ultima riunione dell’Assise Civica, affinché l’ente potesse dotarsi di uno strumento per assolvere agli impegni assunti con i cittadini. Logiche politiche astratte non possono privare noi consiglieri della possibilità di contribuire all’azione amministrativa dell’ente. La mancata approvazione del bilancio, avrebbe determinato il commissariamento del Comune per dieci lunghi mesi. Tale sciagurata eventualità, oltre a tradire il mandato che gli elettori hanno conferito con il voto, alla maggioranza e all’opposizione, avrebbe danneggiato i cittadini di Chieti, ma anche i lavoratori delle società partecipate del Comune (Teateservizi e Chieti Solidale), condizionando inevitabilmente le attività delle stesse”.

Quindi l’appello a Di Primio: “Ti chiediamo di continuare a svolgere il ruolo di sindaco del capoluogo teatino e, insieme a noi, di amministrare la nostra città, con forte senso civico e con la maggioranza che si andrà a delineare volta per volta in Consiglio comunale, andando anche oltre, ove necessario, la logica di appartenenza ai partiti di cui siamo espressione”.