Sisma L’Aquila: da Teramo l’idea del ‘Servizio veterinario d’emergenza’

A volounteer with his dog works in Amatrice, central Italy, where a 6.1 earthquake struck just after 3:30 a.m., Italy, 24 August 2016. The quake was felt across a broad section of central Italy, including the capital Rome where people in homes in the historic center felt a long swaying followed by aftershocks. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

Parte dalla ‘Facoltà di Medicina Veterinaria’ di Teramo la proposta di costituzione di un ‘Servizio veterinario d’emergenza’ all’interno del Corpo Militare. Ancora vivo il ricordo dei giorni dopo il sisma aquilano.

Parte da Teramo, grazie all’impegno e alla determinazione del generale Mario Fine, comandante del Corpo Militare dell’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta (ACISMOM), la proposta di costituzione di un Servizio veterinario all’interno del Corpo Militare. È in questa direzione che si inserisce il recente decreto del Presidente della Repubblica, con la nomina del preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, Augusto Carluccio, a Tenente Colonnello Veterinario del Corpo Militare ACISMOM.

Risale al 25 febbraio 2014 l’accordo di collaborazione siglato tra il Corpo Militare e l’Università degli Sudi di Teramo.

Con l’emergenza la Facoltà teramana si era già misurata in occasione del sisma de L’Aquila quando fu in prima linea con un presidio attrezzato nell’area di accoglienza di Piazza d’Armi, svolgendo assistenza sanitaria agli animali di affezione in vario modo coinvolti nel terribile sisma.

La tenda della Facoltà fu rapidamente attrezzata con quanto necessario per far fronte alle prime necessità di pronto soccorso veterinario: tavoli e lampade da visita, un ecografo, un laboratorio analisi, gabbie per degenza e pompe da infusione.

Da aprile a giugno operarono ‒ 7 giorni su 7 – personale medico veterinario del Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie e studenti. La Facoltà, inoltre, si attivò immediatamente per contattare case farmaceutiche e ditte mangimistiche che risposero inviando quantità enormi di materiale di estrema utilità e necessità, che fu distribuito ai proprietari e ai veterinari libero professionisti impegnati sui piccoli e grossi animali sia a L’Aquila che sulla costa abruzzese, dove si erano concentrati gli sfollati assieme ai loro animali da compagnia.

Furono visitati oltre 800 animali e per oltre 60 di essi si rese necessario il ricovero e la degenza presso le strutture del Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie di Teramo.