Violenza di genere: i giovani sanno come contrastarla

Il  convegno sulla violenza di genere organizzato dal Quotidiano “Il Centro” in collaborazione con Conad Adriatico e rivolto agli studenti di Pescara svela, fatta salva la competenza dei relatori, una sorprendente coscienza critica dei giovani in materia.

Sul palco dei relatori il Procuratore Capo di Pescara Massimiliano Serpi, il procuratore aggiunto Annarita Mantini, il colonnello dei carabinieri Gaetano La Rocca, la preside del Liceo Classico Donatella D’Amico, Doriana Gagliardoni del Centro antiviolenza Ananke e la dirigente di Conad Adriatico Lucia Grandoni, gli interventi moderati dal giornalista de “Il Centro” Rossano Orlando. Sotto l’aspetto giuridico la dicitura violenza di genere non esiste, perché la violenza viene perseguita in ogni sua forma e poco conta determinare una categoria di vittime, siano esse donne o uomini, il principio è sempre lo stesso, ovvero un’ingiustificata manifestazione di prevaricazione da parte di un soggetto in apparenza forte nei confronti di un soggetto in apparenza debole. Riferimento più scontato è quello della violenza contro le donne, ma dentro c’è anche il bullismo, l’intolleranza, l’omofobia, i maltrattamenti domestici in ogni loro forma. Ed allora, se non ci si deve mai stancare di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esistenza di punti d’ascolto per eventuali denunce come le Forze dell’Ordine o i centri di anti violenza dove, ad esempio a Pescara, le segnalazioni bene o male non superano mai il centinaio, se anche dai privati giungono iniziative di sostegno e collaborazione, vedi quella tra Conad e la rete di distretti di antiviolenza, fa enormemente piacere constatare come i più giovani, come quelli intervenuti stamane, sappiano bene di ciò di cui si sta parlando:

“Sono rimasto assolutamente sorpreso dalla coscienza critica di questi ragazzi – sottolinea il procuratore capo Massimiliano Serpi – che hanno dimostrato di conoscere bene l’argomento e di avere le idee chiare su come contrastarlo, questa cosa mi fa tornare nel mio luogo di lavoro più sereno.”

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