Veco Martinsicuro: futuro sempre più incerto

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Nessun acquirente e nessuna disponibilità da parte dell’azienda di fare nuovi investimenti per evitare il fallimento. Brutte notizie per i 54 lavoratori della Veco di Martinsicuro oggi in tribunale a Teramo.

Doveva essere il giorno della speranza per i 54 lavoratori della fonderia Veco di Martinsicuro oggi in Tribunale a Teramo nell’udienza fallimentare per definire nuovi scenari e riscrivere un finale diverso da quello che appare, ora, sempre più inevitabile. I rappresentanti dell’azienda avrebbero dovuto fornire al giudice due ipotesi per scongiurare il fallimento, l’avvio di trattative con eventuali nuovi acquirenti o denari freschi per provare a tirare avanti fin quando possibile. Nulla di tutto questo con il giudice costretto a rimandare la decisione al collegio che tra qualche giorno potrebbe certificare il definitivo fallimento dell’azienda:

“Non che fossimo particolarmente ottimisti – dice Marco Boccanera della Fim Cisl – ma ci aspettavamo da parte dell’azienda quanto meno l’impegno ad uscire fuori da una situazione che va avanti ormai da dieci anni, per rispetto a 54 famiglie disperate. Pochi giorni ancora a disposizione in attesa praticamente di un miracolo, poi sarà la fine.”

A rendere ancora più drammatica la situazione l’età media del personale, oltre i 50 e quindi difficilmente ricollocabile:

“Qui parliamo di personale altamente qualificato – fa notare Mirco D’Ignazio della Fiom Cgil – che forniva prodotti di alta qualità e come se non bastasse le numerose commesse che c’erano, anche nei periodi di crisi, stanno pian piano scomparendo.”

A questo punto non resta che rivolgersi alle istituzioni:

“Ministero per lo sviluppo economico e soprattutto la Regione – dicono in coro Boccanera e D’Ignazio – con quest’ultima chiamata a lanciare un segnale forte per questi 54 lavoratori, doveva esserci un tavolo permanente ed invece ancora nulla, al di là del destino della Veco qui bisogna pensare al futuro dei suoi lavoratori.”