Vasto: matrimoni fuori dal municipio, scontro tra Prefettura e Comune

Il Comune di Vasto aveva individuato sei strutture private dove poter celebrare matrimoni o unioni civili ma per la Prefettura di Chieti boccia le proposte perchè ritiene che “non rispettano i requisiti di esclusività e continuità della destinazione”.

Le sei strutture private, alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari, proposte come location per celebrare matrimoni o unioni civili dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Menna, sono state bocciate dalla Prefettura che ha deciso di chiedere un parere al Ministero dell’Interno sulla scia delle richieste inviate non solo da Vasto, ma anche da altri comuni della provincia di Chieti come Bucchianico, Orsogna e Casalbordino.

A Vasto, pertanto, sarà possibile sposarsi con il rito civile fuori della residenza municipale soltanto a Palazzo d’Avalos. La Prefettura ha espresso il proprio diniego mediante il vice prefetto Gianluca Braga il quale ha informato, con una lettera, il sindaco Francesco Menna rimandando ogni eventuale autorizzazione alla decisione del Consiglio di Stato.

Il no della Prefettura è stato così motivato: “Si fa presente che, all’esame della delibera di Giunta comunale, a parere di questa Prefettura i siti e le modalità individuate per la celebrazione del matrimonio civile fuori dalla casa comunale – fatta eccezione per Palazzo d’Avalos – non rispettano i requisiti di esclusività e continuità delle destinazione, così come delineati dal Consiglio di Stato, con il parere numero 196/2014. Pertanto, il provvedimento in parola è stato trasmesso alla competente Direzione centrale del citato Ministero, al fine di avere un parere al riguardo”.

Ma la circostanza ha contrariato e non poco il primo cittadino il quale afferma che si augura che non scoppi un altro caso simile al “Jova beach party” che la scorsa estate è salito alla ribalta delle cronache nazionali dopo il no deciso dal prefetto Giacomo Barbato. Il concerto di Jovanotti, previsto a Vasto il 17 agosto, non si è svolto sulla spiaggia della città aragonese, dopo lo stop della prefettura teatina, per motivi di sicurezza, ma è stato ospitato il 7 settembre dal litorale di Montesilvano.

Menna ricorda che il concerto che Vasto non ha potuto ospitare si è svolto in  numerosi luoghi e riserve naturali italiane e non vorrebbe che accadesse la stessa cosa con i matrimoni celebrati al di fuori dei municipi in ogni luogo della penisola ma non nella sua città che rischia di essere, anche in questo caso, penalizzata con conseguenti danni per l’economia locale.

Il Comune avrebbe voluto introdurre la novità dei matrimoni celebrati al di fuori del municipio dal 1° settembre, dopo aver individuato, tramite l’indizione di un avviso pubblico, sei strutture ritenute idonee da una Commissione Tecnica. Sono Plaza Happening Center, Ciucculella, Hotel Acquario, Villa Vignola, Baia, Hotel Perrozzi. Poi ha inviato la documentazione in Prefettura che, però, ha espresso alcune riserve comunicando di aver trasmesso il carteggio alMinistero dell’Interno per un parere e a cui spetta la parola definitiva sulla questione.