Utr, la protesta dei lavoratori: “Siamo discriminati”

Lavoratori degli Uffici territoriali per la ricostruzione in rivolta contro quello che definiscono una disparità di trattamento economico e contrattuale incostituzionale. Monta il malumore tra i 72 dipendenti degli Utr delle aree omogenee, ai quali si aggiungono anche i 128 dipendenti che lavorano invece negli uffici del Comune dell’Aquila.

Tutti vincitori del cosiddetto “Concorsone” voluto dall’ex ministro Fabrizio Barca, che ha permesso di assumere in uffici delicati e importanti per la ricostruzione – e non solo – centinaia di persone. Lavoratori che contestano in particolare un emendamento presentato dal deputato Antonio Castricone e al vaglio della Commissisione Bilancio e Tesoro, che prevede l’estensione delle disposizioni sul trattamento economico previste per il personale dei Comuni colpiti dai recenti terremoti al solo personale degli Uffici speciali, quello dell’Aquila e quello dei Comuni del cratere sismico. Tenendo così fuori tutti coloro che appunto lavorano negli uffici delle aree omogenee, gli Utr, che esaminano e approvano ogni giorno decine di pratiche relative all’ammissione dei contributi allo stesso modo di quanto viene fatto dai colleghi degli uffici speciali. Una disparità di trattamento, una discriminazione economica inaccettabile per lavoratori che – dicono – svolgono la stessa mole di lavoro dei colleghi destinatari della misura. Questa mattina un’assemblea unitaria affollatissima, appoggiata dalle sigle sindacali provinciali e alla quale hanno partecipato tutti i dipendenti lavoratori del Comune dell’Aquila e del cratere che si sentono discriminati. Ora si deve strutturare un percorso di modifica normativa alla Legge Barca e ai successivi provvedimenti che hanno alimentato la disparità di trattamento economica e contrattuale rispetto a tutti gli altri dipendenti pubblici. I lavoratori metteranno nero su bianco una serie di proposte da fare arrivare al Parlamento.

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