Unite, Tangentopoli è materia per gli storici

La parola ai vinti. Tangentopoli allo scanner, tra problematiche interne e scenari internazionali è stato questo il titolo del convegno organizzato dal Master “Enrico Mattei” dell’Università degli studi di Teramo.

Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, Bobo Craxi, sottosegretario per i rapporti con l’ONU sotto il governo Prodi il quale ha parlato della Fine della guerra fredda, falsa “Rivoluzione” italiana e Paolo Cirino Pomicino, ministro dei governi democristiani, con un intervento dal titolo “Un paese politicamente disarmato”.  All’incontro anno partecipato anche Danilo Sentella, opinionista politico ed economico e direttore del Centro Studi Malfatti il quale è intervenuto sulle Conseguenze di Tangentopoli sulla politica italiana, Nico Perrone, storico presso le Università di Bari e di Roskilde (DN) il quale ha parlato del patrimonio pubblico italiano mentre Claudio Moffa, coordinatore del master Enrico Mattei, ha illustrato le Proiezioni internazionali dell’operazione Mani Pulite.

«I vinti – ha spiegato Moffa – sono i cittadini italiani, colpiti dalle conseguenze economiche di Tangentopoli. Ne parlano alcune persone fuori dal coro, a ricordare che nei rivolgimenti drammatici di quegli anni, segnati da abusi, morti oscure e attentati, non c’era solo l’innegabile corruzione esistente tra i politici di allora, ma anche altri temi meno citati e discussi, cruciali per la storia della Repubblica: le privatizzazioni dell’Industria di Stato e della Banca d’Italia del 1992, gli scenari internazionali caratterizzati dall’attivismo di eminenti personalità americane contro il governo Craxi-Andreotti, il duo protagonista della storica pagina di Sigonella (7 ottobre 1985)».

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