Tribunali Abruzzo: Orlando “basta proroghe”

tribunale lanciano

Mentre il ministro della giustizia Orlando ribadisce basta proroghe, in Regione riunione per la difesa dei tribunali minori d’Abruzzo a rischio chiusura.

Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha ribadito che non sarebbe giusto fare eccezioni con infinite proroghe di congelamento della chiusura dei tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, ed ha annunciato che convocherà una riunione per discutere con i vertici giudiziari dei distretti interessati. In Regione Abruzzo , però, oggi il governatore Luciano D’Alfonso e il presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio hanno incontrato  tutti i parlamentari abruzzesi, i sindaci delle città capoluogo e delle città sedi delle circoscrizioni giudiziarie minori. Al termine del summit è stato deciso che i senatori e i deputati chiederanno una nuova proroga del decreto che sancisce gli accorpamenti e di fatto nel 2018  la soppressione dei quattro tribunali in questione.

 Presidenti D’Alfonso e Di Pangrazio  in una nota affermano “Questa mattina a Pescara si è tenuto un incontro per la condivisione di iniziative volte a salvaguardare le circoscrizioni giudiziarie di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto che, secondo quanto disposto da una legge varata nel 2011 dal governo Monti, dovrebbero essere soppresse nel settembre del 2018. Alla riunione hanno preso parte deputati e senatori abruzzesi di tutte le forze politiche,compreso il Sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, e i sindaci e i rappresentanti dell’avvocatura delle città interessate. Tutti i presenti hanno convenuto sull’esigenza di trovare un modello per tutelare i presidi della legalità sul territorio regionale. Vi è la necessità di analizzare il fabbisogno del settore, ridisegnare la rete giudiziaria e far sì che l’Abruzzo si possa dotare di altre strutture. A tale scopo ciascuno al proprio livello lavorerà per ottenere una proroga del termine stabilito; successivamente sarà costruito un gruppo di lavoro per valorizzare i presidi di legalità nella regione. La questione “Tribunali d’Abruzzo”, come sostengono anche i Consiglieri regionali Di Nicola e Berardinetti, è da sempre nell’agenda politica regionale: essa impone un impegno costante e una strategia economico-giuridica sostenibile. Non si affronta con declamazioni gratuite e appelli di piazza, ancor più quando essa è definita da una legge dello Stato datata 2011, diventata operativa in tutt’Italia nel 2014. La Regione Abruzzo, negli anni scorsi, ha guidato ben due proposte referendarie (ammesse dalla Cassazione e poi bocciate dalla Corte Costituzionale); ha esaminato più volte il problema con unanimi e puntuali risoluzioni; ha aperto un’interlocuzione con gli organi ministeriali centrali per rivalutare la fondatezza di principi, criteri e motivazioni, sostenuti anche da insigni studiosi e giuristi. I due Presidenti si appellano ai parlamentari eletti nella nostra Regione nella loro qualità di “fondamentali interlocutori del Governo” affinché vogliano garantire tutto il loro impegno per l’ottenimento della salvaguardia delle circoscrizioni Giudiziarie minori dell’Abruzzo, e comunque in via di urgenza e priorità l’ottenimento di una ulteriore proroga del termine già previsto per il 2018. “L’Abruzzo non può essere disegnato con un “Servizio Giustizia” a due velocità: un Nord con quattro Tribunali e un Sud privo di presidi giudiziari! Città di area vasta – con entità territoriali storicamente e culturalmente definite, con caratteristiche geografiche peculiari e densamente popolate – si pensi, ad esempio, all’area Frentana, con circa 80.000 abitanti, o alla Marsica, con ben 130.000. L’Abruzzo ha bisogno di Strutture giudiziarie innestate nel loro contesto di vita e non a chilometri di distanza: lo dicono, con trasparente obiettività, la mole di lavoro civile e penale trattato in quei Tribunali e l’indotto socio-economico collegato all’attività di quei Tribunali”.

In una nota l’ufficio stampa del Ministero di Giustizia fa sapere che “Diversi articoli di stampa hanno ripetutamente sostenuto che il Ministero di Giustizia avrebbe archiviato definitivamente la vicenda dei tribunali di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano. Recentemente, il ministro Orlando, in occasione della campagna referendaria, a Teramo e all’Aquila ha ribadito che si deve tener conto di quello che è successo in questi anni e valutare gli aggiustamenti da fare. E nello stesso tempo che sarebbe sbagliato fare dell’Abruzzo un’eccezione a livello nazionale con infinite proroghe di una condizione indefinita. Tra le disfunzioni che derivano da questa condizione ci sono, ad esempio, proprio quelle delle piante organiche: non si può procedere alla normale assegnazione di personale e magistrati a sedi che sulla carta sono chiuse anche se in regime di proroga. Il ministro Orlando convocherà a breve i vertici giudiziari dei distretti interessati per avviare la necessaria riflessione per contemperare al meglio tutte le necessità”.

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