Testa su convegno nazionale Fibromialgia: “Abruzzo all’anno zero”

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Oggi al Villa Immacolata Park Hotel il convegno nazionale sulla Fibromialgia organizzato dal Comitato Fibromialgici Uniti.

Tra gli interventi anche quello del capogruppo in Consiglio Regionale di Fratelli d’Italia Guerino Testa che ha fatto il punto sul fenomeno nella nostra Regione:

“Quello della Sanità in generale rappresenta per me e per questo governo regionale una priorità assoluta, e la questione “Fibromialgia” vi rientra a pieno titolo”.

L’evento ha portato per la prima volta in Abruzzo un tavolo di confronto, conoscenza e di approfondimento su tutti gli aspetti che riguardano quella che di fatto è una malattia che affligge ben oltre 2 milioni di persone in Italia, in una fascia di età compresa tra i 25 e i 60 anni , anche se i dati più recenti denunciano il doppio delle persone colpite

“Ho approfondito le caratteristiche di questa sindrome – ha continuato il Consigliere – e mi è apparsa molto chiara la sofferenza cui sono sottoposti coloro che ne sono affetti, così come le difficoltà che riscontrano. Non ultima quella economica: è stata definita una malattia per ricchi, i fibromialgici sono costretti a sostenere dalle 300 alle 500 euro mensili, tra integratori e medicine alternative , dall’ozonoterapia all’ agopuntura, a quant’ altro si renda necessario, se non addirittura di più. Medicinali e cure non rimborsate dal Sistema sanitario nazionale e regionale e dunque a totale carico del paziente. Apprendo che non esiste ancora una stima del numero dei fibromialgici in Abruzzo, ciò significa che rispetto a questa patologia così inificiante, l’Abruzzo è ancora all’anno zero. Mi preme ringraziare il Comitato Fibromialgici Uniti Italiano, nella persona della presidente Barbara Suzzi , e del membro del direttivo nazionale Catia Bugli, per essere qui oggi a promuovere e sensibilizzare l’attenzione su un tema così importante, ed il referente regionale Giuseppe Volpe per la preziosa attività che svolge sul territorio. Attesto il mio specifico interesse in qualità di Consigliere regionale nei confronti della problematica, e garantisco il massimo impegno mio e della Regione affinché si individui presto il più adeguato percorso atto ad ottenere il riconoscimento istituzionale di malattia progressiva ed invalidante, e dare dunque finalmente una risposta concreta alle tante persone che soffrono di questa malattia ancora troppo “invisibile”. Siamo già a lavoro in tal senso – riferisce – ho svolto un recente tavolo di lavoro con l’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì e con tecnici competenti in materia. Ci aggiorneremo sul punto nei prossimi giorni. L’obiettivo è di sicuro quello di effettuare un grande salto di qualità, sia operativo che culturale, che permetta, attraverso una legge regionale, di vedere finalmente riconosciuta la patologia e, al tempo stesso, di garantire ai pazienti di essere adeguatamente curati, ottenendo l’assistenza e le terapie di cui hanno bisogno, restituendo loro diritti e dignità. Parliamo di uno dei diritti non negoziabili, quello della salute – ha ribadito – e bisogna andare per step veloci. Per fare ciò ho bisogno anche dell’aiuto di tutti voi- ha concluso – lavorare in sinergia per un dialogo ed un aggiornamento costante, trovo che sia fondamentale”.

Ad aprire i lavori tecnico-scientifici, il presidente Cfu Italia Barbara Suzzi,che ha ragguagliato tutti i presenti con un excursus storico fino all’attuale situazione nazionale, regione per regione, in termini di iter normativo per l’auspicato risultato.

“Solo il Trentino Alto Adige ha raggiunto il riconoscimento con esenzione, sei regioni sono in attesa di attuazione, Emilia Romagna e Sicilia sono in fase di definizione, la Sardegna ha ottenuto il riconoscimento ed è in attesa dell’avvio del tavolo tecnico-operativo, mentre Abruzzo, Umbria Molise e Calabria sono fermi – spiega Suzzi – come se la malattia li non esistesse”.

Il vertice Cfu Italia ha poi illustrato nel dettaglio gli scopi dell’associazione, e tutte le importanti attività che mette in campo per il supporto dei malati, nonché l’avvio di studi di rilevante importanza per la patologia, come quelli sulla balneoterapia, sulla camera iperbarica, sulla nutri puntura, e sulla alimentazione specifica per i pazienti fibromialgici. A completare il quadro sulla vasta e complicata materia, sono state le relazioni dei medici che a vario titolo si occupano di fibromialgia. Da Massimo Rinaldi, esperto di medicina complementare e terapie integrate, particolarmente sensibile alla tematica , tanto da manifestare concretamente il suo impegno in favore dei fibromialgici con attività mediche mirate nel poliambulatorio San donato a Francavilla ad Espedito De Leonardis , chiropratico che ha ragguagliato sul tema “Fibrobialgia: la malattia del mistero”, ad Anna Scaglione, psicologa e psicoterapeuta, che ha anche fatto esercitare ai pazienti presenti esercizi di mindfulness, cioè di medidazione e rilassamento, ed ancora Tonino Scioli, medico di famiglia e reumatologo.

“Sono pienamente soddisfatto della riuscita dell’evento – ha dichiarato Giuseppe Volpe – perché ha permesso di sensibilizzare l’opinione pubblica regionale, istituzioni e addetti ai lavori su una malattia fortemente debilitante. Siamo stanchi di non essere ascoltati e di subire oltre ai danni causati dalla fibromialgia, anche quelli derivanti dall’indifferenza. Numerose forze politiche mi hanno contattato negli anni manifestando l’intenzione di sposare la causa del riconoscimento di malattia progressiva ed invalidante, ma solo il consigliere Testa finora sta dimostrando con i fatti di essere vicino a tutti noi fibromialgici. Spero, e sono convinto che insieme si possano ottenere grandi risultati. Mi preme ringraziare il Cfu Italia per aver voluto realizzare l’evento nella mia regione, e ancora il poliambulatorio San Donato di Francavilla ed il laboratorio Bios di Miglianico per il sostegno che prestano ai pazienti e per aver attivato per la prima volta in Abruzzo, due preziose convenzioni in favore di tutti i fibromialgici soci del Cfu.”