Teramo: strade all’Anas ? Incontro a Roma

Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso oggi a Roma per affrontare due importanti tematiche: emergenze e strade.

Incontro importante, questa sera al Ministero Infrastrutture e Trasporti, dove si è svolto un tavolo tecnico per esaminare le richieste avanzate dalla Provincia di Teramo in relazione alla proposta di revisione della rete stradale di interesse nazionale.

Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e il presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino hanno sostenuto la necessità di una integrazione del Piano di cessione delle strade provinciali all’Anas, inserendo due arterie del Teramano: la SP 259 della Vibrata, che collega S. Egidio alla SS 16 Adriatica, e la SP 553 dal bivio di Notaresco-Atri-Silvi che si riallaccia alla SS 80. Si tratta di due inserimenti importanti che vanno a completare lo straordinario risultato ottenuto la scorsa estate, e che porta la lunghezza complessiva delle strade abruzzesi interessate dal passaggio ad oltre 500 km, con risparmi notevoli per le casse pubbliche. Nel corso dell’incontro il governatore D’Alfonso ha tenuto a rilevare come altre due strade entro il 2018 debbano essere trasferite ad Anas: per prima la Villalago-Scanno-Barrea, quindi la Fossacesia-Lanciano. La riunione tecnica è stata preceduta, oggi pomeriggio a Roma, dall’incontro di lavoro tra il presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, convocato per le problematiche relative alle emergenze neve, incendi e per la frana di Vestea, frazione di Civitella Casanova. Alla riunione hanno partecipato anche l’assessore regionale Andrea Gerosolimo, il presidente dell’ANCI Abruzzo Luciano Lapenna, i presidenti delle Province abruzzesi e i sindaci di Sulmona e Civitella Casanova.

Il segretario particolare del Governatore Enzo Del Vecchio spiega che il presidente “ha illustrato le tre vicende a Borrelli e ai suoi collaboratori, ottenendo quanto segue. Per l’emergenza neve, vengono riconosciuti per intero i 47 milioni di spese sostenuti da Province e Comuni per l’immediata urgenza dovuta alla pulizia dei luoghi, all’accoglienza alberghiera e ai lavori cosi’ come rendicontati dalla Protezione civile regionale, attraverso due tranche di finanziamenti: una gia’ pronta da 15 milioni, l’altra da 32 milioni gia’ istruita e messa a disposizione entro la prima meta’ di novembre. Per i 350 milioni che i Comuni hanno richiesto per far fronte agli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico, essi rientreranno in una interlocuzione con la struttura di missione di Palazzo Chigi “Italia Sicura” con la quale terremo una riunione nei prossimi giorni a Pescara. In merito agli incendi, l’argomento e’ stato affrontato sia sotto l’aspetto della riorganizzazione dei servizi di emergenza – ovvero della Protezione civile nazionale e locale – sia attraverso la possibilita’ di ristoro dei danni sostenuti dagli enti locali interessati per le occorrenze di prima necessita’ e per le spese di vario genere che la Protezione civile regionale ha rendicontato nell’ordine di circa 1 milione”.

 

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