Teramo: scuole comunali, mamme sabato in piazza

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Lavori senza sosta a Teramo nelle scuole comunali per verificare la sicurezza delle strutture e riaprire i cancelli agli studenti per lunedì 14 novembre.

Aggiornamento ore 15.00: 

Le scuole di Teramo, dai nidi alle superiori, riapriranno lunedì 14 novembre, con due sole eccezioni, la media “Savini” e l’elementare “San Giuseppe” dove bisognerà attendere il 21 per permettere di effettuare i lavori post-sisma. Ad annunciarlo, ciascuno per le proprie competenze, Comune e Provincia. Nello stesso giorno il Bim ufficializza il primo stanziamento di fondi per i comuni del bacino imbrifero colpiti dal sisma: 170 mila euro subito disponibili per interventi in somma urgenza per fronteggiare l’emergenza. Quanto alle scuole superiori, la Provincia sottolinea come le ispezioni della Protezione Civile sugli istituti superiori controllati abbiano confermato le valutazioni dei tecnici provinciali. “Come ci è stato chiesto ufficialmente dai dirigenti scolastici abbiamo insistito con la Protezione Civile per fare un’ulteriore verifica sugli stabili – ha detto il presidente, Renzo Di Sabatino – Rilevo che finora le risultanze coincidono; appena ci verranno rilasciate le consegneremo ai dirigenti scolastici e pubblicheremo sul sito la sintesi delle schede Aedes, insieme alle risultanze dei nostri sopralluoghi”.

Prorogata almeno fino a sabato la chiusura di scuole e asili nel Comune di Teramo. Al momento sono due le scuole classificate “C” e cioè  parzialmente inagibili e sono la media “Savini” e la scuola elementare “San Giuseppe”. Mentre gli istituti classificati “B” e cioè parzialmente agibili sono “La Noè Lucidi”,  l’asilo di Piano Solare, la scuola elementare “San Giorgio” e la materna di Colleatterrato. Ma in questi edifici il Comune ha già avviato i lavori di ristrutturazione. Nonostante gli interventi sugli istituti la questione legata alla sicurezza è una questione che continua a creare preoccupazione tra mamme che hanno deciso di manifestare nella giornata di Sabato per chiedere trasparenza sul fronte della sicurezza nelle scuole. A pagare le conseguenze di tutto questo sono proprio gli studenti, che non potendo tornare a scuola rischiano persino di perdere l’anno.