Coronavirus Teramo: positività in ospedale, accelerare sui tamponi

Coronavirus Abruzzo, a seguito dei casi di positività registrati tra gli operatori sanitari dell’ospedale Mazzini di Teramo, il sindaco D’Alberto ha chiesto un affiancamento all’attuale dirigenza Asl, un esperto scientifico, che sappia indirizzare l’orientamento da prendere in questi casi.

Una richiesta su cui il direttore generale facente funzione, Maurizio Di Giosia, non ha ancora risposto. Quello dei tamponi appare sempre più un nodo da sciogliere, sotto diversi aspetti. Quello più evidente riguarda il personale che lavora negli ospedali: da più parti si chiede, che tutti vengano sottoposti al test. Infatti si sta allargando il numero di positivi. Il problema è che coloro che sono stati a contatto con i positivi fino a quando non arriva il “verdetto” che li riguarda, spesso passano giorni, vanno ancora a lavorare diventando, potenzialmente, anche loro veicolo di infezione. E questo riguarda sia il personale sanitario che non. Ieri la Cgil ha inviato una lettera in cui si chiede alla Asl di eseguire tamponi a tutti coloro che lavorano negli ospedali “riteniamo doveroso chiedere di estendere l’effettuazione dei test a tutte le lavoratrici e lavoratori operanti nei presidi. Di questo avviso anche il comitato promotore del nuovo ospedale. Sul fronte delle misure di contenimento in ospedale, ieri è stato dato il via libera a una riorganizzazine già iniziata nel dipartimento del cuore, colpito da un caso di un medico positivo nell’Utic-Emodinamica dopo aver curato un infartuato poi risultato malato di coronavirus. Già era stata destinata una sala operatoria di Emodinamica con ingresso dedicato. In più saranno attrezzati i locali della ex Rianimazione pediatrica con tre posti letto di terapia intensiva e tutto il reparto di cardiochirurgia, con i suoi 22 posti letto, sarà destinato a malati Covid o sospetti. Mentre l’Utic e Cardiologia ospiteranno i malati non positivi.

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