Teramo: musei civici e i siti archeologici, lavori necessari

Sulla necessità di effettuare lavori nei musei civici chiusi e i siti archeologici, danneggiati dal sisma, incontro in municipio a Teramo con i rappresentanti della Sovrintendenza.

Nella tarda mattinata di ieri, 4 settembre, nel corso dell’incontro tra il sindaco Gianguido D’Alberto, gli assessori Luigi Ponziani e Stefania Di Padova e la sovrintendente Rosaria Mencarelli, accompagnata da tecnici e professionisti della Sovrintendenza ai Beni Archeologici d’Abruzzo, sono state affrontate le conseguenze del sisma e la chiusura dei musei civici e dei siti archeologici, che di fatto impedisce l’utilizzo della quasi totalità dei beni culturali cittadini.

Il sindaco D’Albeerto spiega che “All’elencazione delle problematiche generali e particolari, è stata aggiunta la necessità e la volontà dell’amministrazione di promuovere politiche capaci di rivitalizzare l’attività culturale della città, autentico volano della ripresa civile e sociale collettiva. Le risposte della Sovrintendente sono state puntuali, con riferimenti precisi ad alcune delle questioni rappresentate e con l’annuncio o la proposta di interventi a breve,  medio o lungo termine. Tratto comune delle posizioni a confronto, è stata la visione strategica e sistemica dell’attività culturale, non più intesa come proposizione di episodici eventi o manifestazioni ma assunta in una visione globale, assolutamente connessa allo sviluppo della città e irrinunciabile in termini di crescita culturale, con le positive conseguenze che essa inevitabilmente porta con sé.

Si è trattato di un incontro molto fruttuoso. Sono grato per la disponibilità manifestata dalla Sovrintendente a sostenere, nelle modalità confacenti a tale istituzione, la volontà dell’amministrazione di favorire una concreta ripresa culturale della città. In particolare sono compiaciuto del sostegno a noi espresso in relazione al progetto di recupero funzionale del Teatro Romano, così come approvato nel 2009. Un elemento di particolare significato, è nella comune volontà di intraprendere un percorso condiviso; volontà già evidenziata dal clima dell’incontro, contraddistinto da una sostanziale intesa, prodromica ad un reale  spirito collaborativo; ragguardevole, infine, la visione d’insieme delle problematiche e degli sviluppi, la quale, espressa pure in proposte concrete, attende ora la conferma fattuale ma apre orizzonti interessanti e nuovi”.