Teramo: mobilità senza auto con il progetto “MoveTe”

Presentato a Teramo il progetto sperimentale per la mobilità sostenibile denominato “MoveTe” che porterà sul territorio provinciale un milione e seicentomila euro.

Il progetto coinvolgerà oltre 180 mila abitanti della provincia di Teramo visto che sono 10 i comuni coinvolti. Un progetto innovativo unico a livello europeo reso possibile grazie al 15esimo posto su 114 progetti nella graduatoria nazionale che garantirà i fondi per la realizzazione dell’idea. Dal punto di vista strutturale, l’iniziativa prevede dei punti di raccolta dedicati alle biciclette nei punti di snodo: terminal bus e stazioni ferroviarie. Si tratta di stazioni articolate e recintate, video sorvegliate e munite di colonnina per ricarica, dove i cittadini potranno lasciare le bici in sicurezza. Allegate alle bike station sorgeranno dei percorsi ciclabili necessari per collegare i punti di raccolta alla viabilità urbana, che permetteranno ai cittadini di raggiungere in bici il posto di lavoro (bike to work), la scuola o l’Università (bike to study). L’iniziativa replica il progetto sperimentale dedicato agli studenti dell’ UniTe, che prevede l’incentivo di 25 centesimi al chilometro per gli studenti e i lavoratori che aderiranno. A rilevare gli spostamenti e i chilometri percorsi sarà un rilevatore Gps installato sulle biciclette. Tra le linee d’azione di “MoveTe” c’è anche la realizzazione di pedibus e bicibus: punti di raccolta con personale preparato che accompagnerà i bambini a scuola a piedi o in bicicletta.

Direttore Adsu Antonio Sorgi ” “MoveTe” è uno dei sei bandi a cui l’Azienda per il Diritto allo Studio ha partecipato in questi mesi. Il progetto durerà 24 mesi. Il decreto dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale già da settembre. L’intento è quello di educare e sensibilizzare i cittadini alla mobilità sostenibile che permetterebbe, inoltre, di decongestionare il traffico e risolvere la spinosa questione dei parcheggi selvaggi. Speriamo che questo sia un punto di partenza e che con il tempo i teramani impareranno a spostarsi in bicicletta anche senza incentivo”.