Teramo: metanodotto esploso, inizia il processo

E’ iniziato oggi a Teramo il processo sull’esplosione di un tratto del metanodotto Ravenna-Chieti a Mutignano, avvenuta nel mese di marzo del 2015.

L’udienza, che si è tenuta a Teramo ,davanti al giudice Giovanni De Rensis, vede nel collegio difensivo anche l’ex ministro Paola Severino, è stata aggiornata al 31 gennaio per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per disastro colposo, firmata dalla Procura di Teramo, per 21 persone tra responsabili tecnici ed amministrativi di Snam Rete Gas che sotto vari ruoli e profili avevano competenze sul distretto sud orientale. Tre posizioni sono state stralciate per difetti di notifica, c’è stata l’ammissione come parti civili di Wwf, Legambiente (rappresentate dall’avvocato Tommaso Navarra) e Comune di Pineto (rappresentato dall’avvocato Luigi Guerrieri) e citazione del responsabile civile di Snam Rete Gas. Dei 21 21 dipendenti di Snam Rete Gas solo per 18 si deciderà nell’udienza di gennaio, mentre per le tre posizioni stralciate sarà fissata una nuova udienza preliminare. Sotto accusa presunte negligenze relative in particolare alle modalità con cui nel 2010 furono realizzati alcuni lavori volti ad eliminare lo stato di tensione della condotta già emerso negli anni precedenti. Secondo la Procura teramana l’azienda avrebbe inizialmente correttamente predisposto un piano di interventi, che però, all’atto della realizzazione, sarebbero stati effettuati in maniera difforme a quanto preventivato. Nonostante già nel 2008 fossero state evidenziate due deformazioni della condotta, sempre secondo la Procura, le corde estensimetriche che avrebbero dovuto consentire un attento monitoraggio della situazione rispetto ai movimenti del terreno, sarebbero state posizionate in maniera errata, così come secondo i consulenti della Procura sarebbe stata valutata in maniera sbagliata la natura della deformazione scoperta lungo il tratto interessato.

L’avvocato Tommaso Navarra afferma che “La contestazione di disastro ambientale rende bene la gravità del fatto e l’incidenza negativa sul territorio delle terre del Cerrano da sempre oggetto di attenzione di tutela ad opera del Wwf e di Legambiente che si sono quindi costituite parte civile con ammissione delle stesse già disposta. Seguiremo il processo con spirito propositivo nel più ampio quadro di attenzione per la politica energetica regionale e nazionale, anche rispetto alla tematica della conduzione dell’energia”.