Teramo, l’ Unite investe contro la fuga dei cervelli

UniTe

Oggi, 21 marzo, in tutte le università italiane si celebra la “primavera delle Università”,

Il fine di questa giornata è quella di  portare all’attenzione soprattutto delle istituzioni  il pericolo che gli Atenei italiani  perdano competitività internazionale. Le università del nostro paese  ha subito negli ultimi anni il più grande taglio nel settore pubblico ,ma nonostante i disinvestimento l’università degli studi di Teramo sta crescendo  e sta investendo sui propri studenti.

Luciano D’Amico, rettore dell’ UNITE ” Le università sono un tassello fondamentale  per lo sviluppo sociale ed economico del territorio. L’Italia è dietro alla Corea del Sud per le risorse procapite investite in formazione e ricerca: 109 euro contro 628. Dietro anche rispetto a Singapore, Giappone, Francia e Germania. Impietosi i dati della disoccupazione, il 30% dei diplomati e il 17% dei laureati italiani. Nell’ultimo quinquennio le risorse destinate alla ricerca e all’università, in Italia, sono scese del 9,9%. Per quanto riguarda il calo degli iscritti, D’Amico è convinto che con l’attivazione dei nuovi corsi, a partire dal 1 agosto col Dams ad esempio, le immatricolazioni torneranno a salire. Intanto, sono pronti ad arrivare a Teramo 15 dottorandi stranieri (su 40 totali) che per tre anni si formeranno all’UniTe.”