Teramo, focus sulle nuove droghe

Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’ospedale “Mazzini” di Teramo, punta tutto sull’informazione delle nuove sostanze psicoattive che stanno via via sempre più prendendo piede nella nostra realtà.

Oggi il convegno formativo denominato “Le Nuove Sostanze Psicoattive: e’ tempo di chiudere le porte della percezione” un modo per esporre esperienze e conoscenze di ricercatori di spicco provenienti dalle Università di Chieti-Pescara, l’Aquila, e Foggia, relative al mondo delle nuove droghe.

Meglio note come NPS (Novel Psychoactive Substances), esse rappresentano un problema emergente a livello internazionale, un fenomeno in costante evoluzione in cui nuove molecole vengono continuamente inserite nel mercato non solo per soddisfare nuove richieste da parte dei consumatori ma soprattutto per eludere i controlli che cominciano ad essere istituiti nei vari Paesi attraverso l’aggiornamento della normativa in materia. Mancando standard analitici di riferimento (inesistenti o non facilmente reperibili), le intossicazioni causate dalle NPS risultano estremamente difficili da riconoscere, e ancora di più da trattare. Insieme all’International Narcotics Control Board, che dedica grande attenzione a questa nuova minaccia per la salute pubblica, il Sistema Nazionale di Allerta Precoce per le droghe dal 2009 esegue un monitoraggio costante della comparsa di NPS in Europa grazie alle segnalazioni provenienti dai suoi centri collaborativi (centri antiveleno, laboratori, tossicologie forensi, Forze dell’Ordine, pronto soccorso), rilevando ad oggi circa 750 nuove sostanze circolanti.

L’idea del convegno pensato e organizzato dal Dirigente Medico del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Teramo e Responsabile Scientifico dell’evento, Domenico De Berardis, nasce dall’esigenza di informare un più ampio pubblico sul pericolo rappresentato da queste sostanze, far conoscere le NPS agli operatori del settore (personale di laboratorio, personale delle unità di emergenza/ urgenza, operatori sanitari, ricercatori, ecc.) al fine di agevolare l’analisi di campioni sconosciuti e divulgare i dati scientifici che cominciano ad emergere da studi clinici e preclinici sui loro effetti tossici e farmacologici.

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