Teramo, economia provinciale con luci ed ombre

Un bilancio con luci ed ombre quello tracciato dalla Camera di Commercio di Teramo dell’anno che si è appena concluso.

Questo perché a fronte di una crescita di imprese ed occupazione si è registrato nel 2017 un nuovo crollo dell’artigianato, con la perdita di duemila ditte sul territorio provinciale negli ultimi dieci anni, un po’ come se avesse chiuso un’azienda con 5mila dipendenti.

La Camera di Commercio spiega che “gli elementi di positività si hanno nell’aumento delle imprese registrate (42.824, +301 unità), così come sono cresciute le imprese attive (37.054, +106 unità). Il numero degli addetti alle imprese, secondo i dati di Infocamere, è cresciuto di 4750 unità rispetto al 2016 (vengono considerati i primi nove mesi del 2017). Segno più anche per l’industria teramana, per produzione (+3,6%), fatturato (+3,5%) e ordini interni (+4,3%). Dati positivi anche per ciò che concerne la capacità delle imprese di collocare i prodotti sul mercato internazionale: +6,1% per le esportazioni provinciali teramane e +2,3% per i prodotti regionali. Risultati incoraggianti per le attività turistiche, di ristorazione e di somministrazione di bevande ed alimenti (+1569 unità) e per quello di noleggio ed agenzie di viaggio (+1004). Più o meno stazionarie le imprese nel settore manifatturiero. Come già sottolineato, l’artigianato continua ad avere grossi problemi: nel 2017 si registrano 108 imprese artigiane in meno rispetto all’anno precedente. La Camera di Commercio ha evidenziato anche un fuggi fuggi di residenti nel comune di Teramo da agosto 2016 ad agosto 2017: sono stati 223 (attualmente) coloro che hanno scelto di trasferirsi sulla costa dopo le varie scosse di terremoto. In generale la provincia di Teramo ha comunque perso, al settembre dello scorso anno, 913 unità. Tra le note negative, ancora in calo il settore delle costruzioni (-98 imprese) ed i servizi di informazione e comunicazione (-44)”.

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