Taxi all’aeroporto: guerra tra Pescara e Chieti

Torna alta la tensione tra i tassisti di Pescara e Chieti per il servizio all’Aeroporto d’Abruzzo. Contestato un documento di autoregolamentazione firmato dal sindaco di Chieti Di Primio.

Già nei giorni scorsi si é sfiorata la rissa davanti l’aeroporto internazionale per i posteggi e il servizio ai viaggiatori. L’Uritaxi ha proclamato, intanto, lo sciopero a partire dalle 9.00 di domani garantendo i servizi minimi, con 10 taxi su 40 a disposizione per le emergenze. A scaldare gli animi, dopo le polemiche e gli scontri degli scorsi anni placati da una sentenza del Tar, ormai di tre anni fa, che diede ragione ai tassisti pescaresi. Sono due le leggi nazionali di riferimento, la 21 del ’92, secondo la quale ogni tassista può operare solo nel territorio di rilascio della licenza, e la 422 del ’97, che indica nella Regione l’unico Ente che ha competenza di regolamentazione.

“In violazione a questa due leggi – precisa Antonio Abagnale segretario regionale di Uritaxi – il sindaco di Chieti Umberto Di Primio e l’assessore Carla Di Blasio, hanno firmato un documento di auto regolamentazione che consente ai tassisti del capoluogo teatino di operare indisturbati in aeroporto. Un documento assolutamente illegittimo, secondo Abagnale, non solo perché in violazione di due leggi nazionali, ma poi perché ricadente su un territorio non comunale.”

Ricordiamo che l’Aeroporto d’Abruzzo ricade nei comuni di Pescara e San Giovanni Teatino, quest’ultimo non ha un servizio taxi, inoltre l’85% dell’area occupata dallo scalo fa parte del territorio comunale di Pescara. Secondo l’Uritaxi, dunque, il Comune di Chieti non ha assolutamente competenza e di conseguenza il sindacato, insieme ai colleghi della Cooperativa  Cotape presenterà un esposto alla Magistratura contro il provvedimento di Di Primio.

“In tutti gli aeroporti italiani – spiega ancora Abagnale – non fa fede il territorio provinciale, che ricordiamo solo per il 15% riguarda la Provincia di Chieti, ma quello comunale che é per la quasi totalità appannaggio del Comune di Pescara.”

 

LA REPLICA DEL COMUNE DI CHIETI: RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL’ASS. CARLA DI BIASE:

Gentile Direttore, Le affido due righe con preghiera di pubblicazione certa che vorrà garantire il diritto di informazione e di replica, chiarendo il mio punto di vista sulla questione taxi/ aereoporto d’ Abruzzo. Vicenda annosa che la sottoscritta ha cercato di risolvere con quelle che sono le vie del dialogo e del confronto. Venute meno queste, di fronte all’inerzia della Regione, all’impotenza del Comune di Pescara e alla sordità degli operatori pescaresi, ho ritenuto di fare, a chiusura della conferenza dei servizi, l’unica cosa che la legge mi permetteva di fare: un’ordinanza in virtù della Legge Quadro 21/1992, nelle more dell’emanazione di un’uniforme regolamentazione da parte della Regione. Ed è proprio qui il punto dolente: il prolungato e vergognoso silenzio della Regione Abruzzo. L’assenza totale di interesse del Presidente D’Alfonso su una vicenda che riguarda un capoluogo di Provincia. Bene di fronte a questo nessuno può e deve chiedermi di sottostare a certe forme di prepotenza, del potere, dell’autorità, della certezza di chi crede e si sente di essere al di sopra della legge morale e penale. Contro questa forma di prepotenza io mi sono sempre battuta e continuerò a farlo. È per questo che chiedo al Consigliere Regionale Mauro Febbo, certa che lo farà, di convocare una commissione vigilanza sul silenzio della Regione. Chiedo al Sindaco Di Primio di riconsegnare la Fascia Tricolore al Prefetto affinché si levi la voce di chi non accetta di sentirsi relegato ad estrema periferia di Pescara,a soprattutto il grido di aiuto e la sete di giustizia degli operatori di Chieti. Invito peraltro tutti i consiglieri regionali della provincia di Chieti, i consiglieri della provincia di Chieti, i consiglieri comunali tutti, di svestirsi delle maglie dei partiti, e di fare un servigio alla loro coscienza, e all’intera città, ridandole la dignità di anni di storia. Li invito a non tacere e a dichiararsi pronti ad incatenarsi in aereoporto fino a che la Regione non eserciti il suo potere sostitutivo. Ringraziandola per l’attenzione, pronta a qualsiasi dibattito pubblico, la saluto cordialmente.

Carla Di Biase