Sulmona: Mattarella per i 2000 anni di Ovidio, con il pensiero alle vittime delle calamità

Sulmona: Mattarella per i 2000 anni di Ovidio, anche il Presidente della Repubblica alle celebrazioni per il bimillenario del poeta latino.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Sulmona in occasione delle celebrazioni per il bimillenario della morte del poeta latino Ovidio. Nella città peligna il Capo dello Stato  è stato accolto dagli applausi della gente in particolare dei numerosi bambini delle scolaresche cittadine. Il presidente Mattarella, è arrivato a Sulmona facendo tappa nel cuore del centro storico con la visita alla statua di Ovidio. Ha sostato davanti al monumento del poeta, in piazza XX Settembre,  intrattenendosi poi a lungo con le tante persone assiepate dietro le transenne. I bambini hanno indirizzato al presidente Mattarella cori con ‘Benvenuto Presidente Mattarella’, ‘Viva Presidente’, cantando anche l’Inno d’Italia.

Il presidente della Repubblica si è intrattenuto con il partigiano Raffaele Di Pietro. Il capo dello stato, con toni affettuosi, lo ha ringraziato per il contributo dato per la libertà. Non era presente tra la gente il 96enne Gilberto Malvestuto, ultimo ufficiale della Brigata Maiella ancora in vita, che tra i ricordi più cari conserva l’ingresso nella Bologna liberata dai fascisti. Il presidente ha poi salutato e stretto le mani di molte persone tra cui quelle di bambini in festa. Il capo dello Stato è stato accolto dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e dal sindaco di Sulmona, Annamaria Casini. Si è poi spostato a piedi raggiungendo il Teatro Caniglia per partecipare alla giornata conclusiva del convegno internazionale di studi ovidiani.

IL SERVIZIO DEL TG8:

Un lungo legame quello tra Sergio Mattarella, la città di Sulmona e Ovidio. Nel 1989, Ministro dell’Istruzione nel Governo Andreotti, fu inserito nel comitato d’onore di una importante mostra bibliografica su Ovidio con relativo convegno. Mattarella é stato, però, anche di recente nel capoluogo peligno, in una triste circostanza, i funerali di Fabrizia Di Lorenzo, la giovane sulmonese tra le vittime dell’attentato di Berlino. Ricordo e applausi, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le 309 vittime del sisma dell’Aquila, di cui oggi ricorre l’ottavo anniversario e in ricordo di Fabrizia Di Lorenzo uccisa nell’attentato di Berlino:

“Il pensiero va al terremoto dell’Aquila, alle sue vittime, alle sue distruzioni, all’opera intensa di ricostruzione in corso. Va ai terremoti che hanno colpito il Centro-Italia e questa regione”, ha detto Mattarella: “L’Abruzzo è stato colpito da questa serie di scosse, da un maltempo inusuale che si è espresso con la tragedia di Rigopiano e con la tragedia dell’elicottero dei soccorsi caduto su queste montagne”, ha sottolineato Mattarella che ha aggiunto: “Così come il pensiero va a Fabrizia Di Lorenzo e ai suoi familiari”.

 

A dare il benvenuto al capo dello Stato, il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, sottolineando che “Mattarella dona un entusiasmo tale a lavorare ancora con più forza sulla cultura”. Il sindaco ha voluto quindi evidenziare l’esempio di Fabrizia “giovane impegnata e studiosa” e richiamare alla memoria la vittima sulmonese del sisma aquilano, Roberta Zavarella. Nel suo intervento il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha parlato di “ricordo da cui nasce la forza di continuare per ricominciare”.

Il presidente Mattarella ha detto partecipando al convegno “La cultura riveste una grande importanza per la nostra comunità, per il nostro Paese, per questa città. La cultura come base per qualunque impegno in qualunque settore della convivenza. Senza cultura non vi è la capacità di affrontare i problemi, le difficoltà e il nostro futuro. Il nostro Paese – ha detto Mattarella – e’ nel mondo visto, apprezzato e amato per il suo patrimonio culturale e la sua straordinaria dimensione culturale. Oggi, ne abbiamo avuto un richiamo. Questa condizione e’ quella che ci rende forti, come comunita’ nazionale, anche su altri fronti. In queste nostre basi, in queste nostre radici, in questa nostra identita’ abbiamo un grande punto di partenza. Dobbiamo coltivarlo, curarlo e adeguarlo nel tempo alle esigenze che nascono. Dobbiamo avere ben chiaro – ha rimarcato il capo dello Stato – il senso importante della cultura per la nostra comunita’, come base di impegno in qualunque settore e per la nostra convivenza”.

Tra gli applausi dei presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è uscito dal Teatro Caniglia di Sulmona dove ha partecipato ai lavori della giornata conclusiva del convegno internazionale di studi ovidiani. Il capo dello Stato ed ha raggiunto l’eliporto per tornare a Roma.