Scuole Chieti: studenti in piazza per chiedere sicurezza

Gli studenti delle scuole superiori di Chieti scendono in piazza per chiedere sicurezza e interventi negli edifici con crepe e altri problemi.

Oltre un migliaio di studenti delle scuole superiori  in piazza a Chieti per chiedere che gli istituti siano più sicuri. Denunciano la presenza di crepe e numerosi altri problemi alle strutture. Oltre alla succursale del Liceo scientifico ” Filippo Masci” , che è ospitata nel seminario regionale ” San Pio X” , nonostante le rassicurazioni della Provincia che ha effettuato controlli e sopralluoghi, gli alunni dell’Itis ” Luigi di Savoia”, del Liceo artistico , del Classico ” G.B. Vico”, dell’Itc ” Galiani De Sterlich”, dell’Istituto magistrale  ” Gonzaga” e dell’Ipsia ” Umberto Pomilio” sono preoccupati e parlano di crepe ai muri e di piani di evacuazione non idonei. Alle 9 di questa mattina il corteo, partito da piazza San Giustino ha percorso corso Marrucino ed è arrivato in piazza Trento e Trieste e poi è tornato indietro e si è fermato sotto il palazzo della Provincia. Gli studenti hanno chiesto maggiore sicurezza delle scuole, certificati che attestino l’agibilità degli edifici e che la Provincia solleciti l’arrivo dei fondi regionali destinati agli adeguamenti anti-sismici. Chiedono risposte dagli enti preposti e non si arrendono. La protesta, dicono,  andrà avanti fino a quando i problemi non saranno risolti. Tra gli striscioni ,infatti , c’era quello con la scritta ” Nell’attesa nessuna resa” e in testa al corteo ” Per concretezza sulla sicurezza tutti gli studenti delle scuole di Chieti per una scuola che non sta in piedi”. Slogan e musica, cori da stadio e anche insulti rivolti dai giovani a chi governa la Regione mentre, a colorare la manifestazione, ci hanno pensato i diversi fumogeni, lanciati lungo il percorso dai ragazzi che, in alcuni momenti , hanno reso l’aria irrespirabile. Un fumo acre rosso, bianco e verde, i colori delle bandiere italiane che sventolavano e nel frattempo, a gran voce, tantissimi studenti cantavano sulle note del brano di Rino Gaetano ” Ma il cielo è sempre più blu”.

In una nota i rappresentanti d’istituto del Galiani-De Sterlich di Chieti hanno scritto ” Gli studenti, ormai rassegnati, non lanciano critiche/pretese sulla struttura che come tante altre, non è a norma anti sismica, bensì un’alta percentuale di ragazzi richiede collaborazione immediata dagli enti di dovere nei riguardi della ristrutturazione dell’edificio. Le condizioni di alcune mura stanno a certificarci, che anche se diversi anni fa, i controlli sullo stato della struttura sono stati eseguiti. Questo è sicuramente un dato positivo ma, di conseguenza, troviamo sia ingiusto ed irrispettoso nei confronti degli studenti e sulla storia che ha l’istituto, lasciare dei lavori ormai conclusi come fossero ancora in corso d’opera. Giorni fa, è stato formulato un documento scritto inviato al Dirigente Scolastico in cui si richiedeva apertamente una certificazione che illustrasse le condizioni dell’edifico dopo i controlli effettuati. Come ci si aspettava, non abbiamo ricevuto alcuna risposta se non quella di “Non sta a me procurarvi quel tipo di documentazione, ma bensì sta alla provincia”. Successivamente siamo andati alla provincia che allo stesso modo ci ha risposto “Non sta a noi farvi avere questo tipo di documentazione, ma bensì sta al Dirigente scolastico del vostro istituto”. Insomma, gira gira, ci ritroviamo ancora una volta a mani vuote. Ora, saremmo tutti curiosi di sapere, a chi spetta fornirci certe documentazioni?? Vi rendiamo partecipi del fatto che gli Istituti Galiani-De Sterlich, ITIS di Savoia, IPSIA, Liceo Gonzaga, Liceo artistico e Liceo classico lamentano l’assenza di manutenzione sull’igiene primario dei bagni , assenza di riscaldamento. Teniamo a specificare che l’unione con tutte le altre scuole è stata stabilita sulla base di una parità delle problematiche. L’unico istituto che si è dichiarato non partecipe a questa iniziativa è stato il Liceo Masci che ha preferito mantenersi sulla linea di una scuola privata “.