Scontro sul garante dei detenuti in Abruzzo: Acerbo “Cifaldi si dimetta !”

Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Maurizio Acerbo chiede che il nuovo garante regionale Gianmarco Cifaldi, se vuole effettuare esperimenti sui detenuti abruzzesi, prima si dimetta dal suo incarico.

E’ diventato nazionale lo scontro sul garante dei detenuti in Abruzzo sollevato dal segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Maurizio Acerbo, promotore, quando era consigliere regionale, della legge che ha istituito proprio questa figura di garanzia per chi è recluso in carcere. ” Gianmarco Cifaldi è inadeguato a ricoprire il ruolo di garante dei detenuti e pertanto deve dimettersi”  ha detto oggi Acerbo incontrando la stampa insieme alla componente del Comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista Viola Arcuri.

Acerbo, con un comunicato stampa, nei giorni scorsi aveva espresso le sue perplessità sulla proposta del nuovo garante dei detenuti in Abruzzo, Gianmarco Cifaldi, di avviare un progetto per la sperimentazione del grado di aggressività dei “carcerati”.

Acerbo evidenzia che “Sulla proposta del garante e sociologo e criminologo, professore aggregato presso l’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, è intervenuto, con un comunicato ufficiale, anche il garante nazionale dei detenuti Mauro Palma, il quale ci ha dato ragione su tutta la linea, esprimendo il proprio stupore tanto che il professore Cifaldi avrebbe fatto marcia indietro. Ci stupisce, invece, che i consiglieri regionali non abbiano espresso alcun parere su questa vicenda. Ancora una volta la Regione Abruzzo fa una figuraccia per l’incompetenza del ceto politico regionale e anche – purtroppo! -. per la pochezza culturale della sua Università”.

Nella nota, diffusa nei giorni scorsi, Acerbo aveva scritto:

“Nei giorni scorsi ho denunciato gli assurdi propositi annunciati dal nuovo Garante dei detenuti. La mia preoccupata protesta ha suscitato attenzione anche su quotidiani nazionali, dal Manifesto al Riformista al Giornale. In sintonia con la mia protesta si è espresso anche il presidente nazionale di Antigone, l’associazione nazionale che occupa della condizione carceraria. Registro, invece, il silenzio dei partiti presenti in consiglio regionale che portano la responsabilità di aver eletto un Garante che non ha ben chiari i compiti che gli assegna la legge.
In qualità di promotore e autore della legge, che ha istituito in Abruzzo nel 2011 la figura del Garante dei detenuti, ho sentito e sento il dovere di esprimere l’indignazione per quanto ho appreso dal sito del Consiglio Regionale. Non ho proposto quella legge per introdurre in carcere sperimentazioni che fanno tornare in mente il film Arancia Meccanica di Kubrick!
Il neo-eletto Garante dei Detenuti Gianmarco Cifaldi, sociologo e criminologo, professore aggregato presso l’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, ci comunica la sottoscrizione di un protocollo con il rettore dell’Università e il direttore della Casa Circondariale di Chieti per avviare un progetto di ricerca volto a
“verificare i presupposti di un comportamento deviante mediante una metodica di stimolo-risposta attraverso una strumentazione non invasiva per verificare il grado di aggressività del detenuto (…) Si andrà a verificare se c’è o meno un cambiamento posturale in soggetti dotati di una particolare aggressività in funzione di stimoli somministrati attraverso immagini visive utilizzando apparecchiature non invasive: la pedana posturo-stabilometrica, uno strumento che rileva le variazioni del baricentro corporeo nei tre piani dello spazio; la termografia, uno strumento che rileva la temperatura dei muscoli superficiali del viso”.
La ricerca è condotta dallo stesso Cifaldi che insieme ad altri colleghi farà i suoi esperimenti sui detenuti.
Siamo di fronte alla palese distorsione del ruolo che dovrebbe avere il Garante che non è certo quello di retribuire un professore già stipendiato dall’Università per emulare Cesare Lombroso.
Tra i compiti che la legge affida al Garante non c’è quello di trasformarli in cavie!
Si rileggano il comma 14 della legge i consiglieri regionali: http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi_tv/abruzzo_lr/2011/lr11035/Art_6.asp e intervengano immediatamente.
I detenuti hanno già tanti problemi, ora devono pure subire gli esperimenti del Garante!
Ho lottato per anni per ottenere l’istituzione del Garante affinché qualcuno si occupasse degli ultimi, dei senza voce, dei tanti poveri cristi che affollano le nostre galere.
Con Marco Pannella lanciammo la proposta di Rita Bernardini che avrebbe potuto mettere a disposizione degli abruzzesi una vita di impegno e competenza sulla condizione carceraria. E c’erano tante altre persone di valore che da anni si occupano sul campo di condizione carceraria che hanno presentato la propria candidatura.
Invece la destra e il M5S hanno impedito questa nomina autorevolissima per partorire con la benevola astensione del Pd questo capolavoro.
Con il massimo rispetto per il professor Cifaldi mi sembra che sia in una situazione evidente di conflitto di interessi. Si dimetta e poi presenti a un nuovo Garante le sue proposte di sperimentazione.
Per maggiori dettagli il comunicato del “Garante”:
https://www.youtube.com/watch?v=YglJQw4Zry4